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LA notizia, ai profani, è sembrata nuova e pure buona. Total assume. Cinquantaquattro unità. Tutte lucane. Peccato che per i sindacati – che di recente hanno minacciato di portare la compagnia petrolifera davanti ai magistrati – si tratta solo dell’ennesimo bluff. Non che la notizia non sia vera. Ma di nuovo non ha proprio nulla. E soprattutto non cambia il giudizio assolutamente negativo sulla società francese.
Total lancia la notizia come fosse una svolta storica nei difficili rapporti con il territorio. In realtà i posti di lavoro non sono affatto una novità. Bensì frutto dell’accordo del lontano 2004, quando governatore era ancora Bubbico. Si tratta di assunzioni dirette, cioè derivanti dall’entrata in funzione del Centro Oli.
Quindi di occupazione vera e propria non se ne parlerà prima del 2016. Nel frattempo, questi 54 futuri operatori che lavoreranno presso tema Rossa a Gorgoglione saranno sottoposti a formazione. E questo è comunque è un bene. Ma la beffa sta nel fatto che Total – nonostante “le minacce” di Cgil, Cisl e Uil – nulla dice su quegli impegni occupazionali che Regione e parti sociali chiedono da tempo sui lavori di realizzazione del Centro Oli.
Dopo la diffida presentata dai sindacati, e dopo il coinvolgimento del viceministro agli Interni, Filippo Bubbico, quello che la Basilicata strappa a Total è l’incontro che si terrà il prossimo 22 luglio con il prefetto. Nel corso del quale sarà sottoscritto il protocollo di legalità, finora completamente assente. Ma per ora null’altro.
«Se abbiamo ottenuto questo risultato – commenta il leader della Cgil lucana, Alessandro Genovesi – è solo grazie alle denunce del sindacato e alla sensibilità delle istituzioni. Per Total il problema non si pone neppure».
Così come, la compagnia francese, elude del tutto la richiesta avanzata in termini occupazionali: che almeno l’80 per cento dei circa 1500 lavoratori che saranno necessari per realizzare l’investimento da 1,3 miliardi a Gorglione sia costituito da manodopera lucana. Le sollecitazioni sono state numerose. Ma Total semplicemente ignora le ragioni del territorio.
«Nell’unico recente incontro che abbiamo tenuto in regione – commenta il segretario regionale della Uil, Carmine Vaccaro – abbiamo potuto registrare tutta l’arroganza della compagnia petrolifera». «Continuano a trattare la Basilicata come terra di conquista, e i lucani come popolo senza dignità», affonda Genovesi. Il segretario della Cisl, Nino Falotico, aggiunge: «Fino a questo momento è stato impossibile costruire un dialogo costruttivo con francesi del petrolio. Con Eni abbiamo realizzato cose buone come “il contratto di sito”. Total non mostra alcuna attenzione al territorio».
Insomma, se non cambia qualcosa in termini rapporti società territorio difficile immaginare un ammorbidimento delle posizioni.
Una ulteriore occasione di confronto potrebbe arrivare dall’incontro del 22 in Prefettura. Nello stesso giorno il sindaco di Gorgoglione ha organizzato un incontro con gli amministratori dell’area e con le stesse parti sociali per tornare a porre la questione occupazione. Nel frattempo, l’unica cosa certa rimangono i 54 “vecchi” posti di lavoro. L’ultima fase della selezione era stata avviata nel dicembre 2012.
L’assunzione – fa sapere Total – è prevista all’inizio di settembre 2013.
A partire dall’assunzione e sino all’inizio delle operazioni di produzione, che avverranno nel corso del 2015, tutti gli operatori seguiranno un intenso e specifico programma di formazione. La prima parte dell’attività formativa della durata di circa un anno avrà luogo presso il Centro di Formazione Total nel Comune di Corleto Perticara con tappe intermedie all’estero per attività di job orientation. Successivamente la formazione teorico-pratica si svolgerà all’estero, presso differenti siti produttivi di Total. Nell’ultimo periodo di formazione gli operatori affiancheranno i tecnici incaricati delle attività di collaudo degli impianti di Tempa Rossa per poi iniziare il loro lavoro da operatori con l’avvio della produzione. I profili professionali selezionati sono vari. Ma per ora si tratta solo di briciole. Nulla a che vedere con le più di mille assunzioni che potrebbero arrivare dai lavori del Centro oli di Tempa Rossa, se solo Total lo volesse.
m.labanca@luedi.it
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