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LAVELLO – Nuovo grido d’allarme del Comitato Diritto alla Salute di Lavello. La situazione Fenice e l’inquinamento si fa sempre più grave. A renderlo noto lo stesso comitato, attraverso un comunicato stampa congiunto con l’associazione Ambiente e Legalità diffuso in questi giorni. «Le ultime tabelle Arpab dei monitoraggi falde acquifere riferite al mese di maggio 2013, mostrano una situazione peggiore rispetto a quella di marzo. Non solo. Delle circa 70 sostanze monitorate in precedenza, mancano all’appello la metà. Senza alcuna motivazione ufficiale da parte di Arpab, le nuove tabelle si riducono ad un solo foglietto. Un dato è certo: la messa in sicurezza non funziona. E i valori dei metalli pesanti peggiorano. eppure l’inceneritore continua a funzionare». «Non ci è dato sapere – continua il Comitato – quale sia la reale portata dell’inquinamento delle falde. Sulle diossine ci sono solo le rassicurazioni di chi le produce ed un campionamento effettuato da Arpa Puglia un anno fa. Campionamento ottenuto bussando alla porta dell’inceneritore».

«Il ministro Orlando, il presidente della Regione De Filippo, il presidente della provincia Lacorazza, la magistratura, il prefetto, il sindaco di Melfi, sono tutti a conoscenza della situazione (anche i pinguini dell’antartico la conoscono). L’Asp si limita a telefonare all’Inail per sapere se ci sono denunce da parte di lavoratori che possano essersi ammalati a causa di Fenice, ritenendo di aver assolto al proprio compito. Le associazioni che rappresentano il mondo agricolo e  il loro assessore Benedetto, tacciono. Chi continua a dare a Fenice la possibilità di farlo. E perché?»

 

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