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POTENZA – Pronto a candidarsi alle regionali. No nel listino, «perchè le battaglie si vincono sul campo». Con un centrosinistra unito, «perchè bisogna mettere entusiasmo e passione nei prossimi mesi», disposto ad accettare accordi di partito, da buon militante, con l’occhio (e l’Ipad) attento alle politiche municipali e alle prospettive europee. E questo il Vito Santarsiero che entra in redazione.
Il cuore è (ancora) tutto per Potenza città. E’ sindaco da oltre nove anni e non potrebbe essere diversamente. Al netto dei giudizi di merito è stato senz’altro un sindaco a tutto tondo completamente assorbito dal suo ruolo. Ma la testa è gia oltre ed è già proiettato alla Regione. Vito Santarsiero nel “gioco” delle percentuali si da’ anche le quote: «Molto alte per il ruolo di futuro candidato consigliere regionale, più basse evidentemente per fare l’aspirante governatore».
Ma di certo è in campo e non si nasconde nemmeno alle domande nella redazione del nostro giornale: «Sono pronto a candidarmi». E’ il punto di partenza di una lunga chiacchierata tra passato e presente della città capoluogo di Regione e futuro della città che verrà dopo di lui. Ovviamente i ragionamenti si intrecciano continuamente.
Come quando descrive come «veramente ottimo» il rapporto tra lui e il sindaco di Matera, Salvatore Adduce e svela: «Ci siamo divisi le risorse anche solo con una stretta di mano». O quando indica la strada al centrosinistra: «Non bisogna pensare agli organigrammi ma c’è da recuperare entusiasmo e bisogna individuare le idee e i progetti per il rilancio della Basilicata. Insomma i nomi sono importanti ma se non si capisce prima cosa serve alla Basilicata non ha senso».
Potenza e Basilicata tra futuro, presente e passato. Il passato è quello di oltre tremila giorni da primo cittadino: «Tante cose sono state fatte. Ho ereditato una città che guardava troppo a se stessa. Con un debito enorme che abbiamo ripianato».
Il presente è quello che carica più di orgoglio il sindaco Santarsiero: «Lascio una città proiettata secondo la visione 2020. Abbiamo 135 milioni di fondi già pronti per essere spesi». Santarsiero è puntiglioso e lascia per un momento la politica e le prospettive regionale per spiegare quello che lascerà al suo successore: «Abbiamo una strategia e questo è stato premiato. Abbiamo potuto partecipare a dei bandi di gara complessi e li abbiamo vinti a discapito di altri Comuni pure importanti come Salerno. E’ stata premiata la nostra visione complessiva». Non lo dice. Ma ovviamente il ruolo nell’Anci nazionale gli ha permesso di superare le frontiere cittadine fornendogli una visione d’insieme più generale.
Ad ogni modo tutti i dettagli di queste opere pubbliche (dal sistema dei trasporti Fal, alle strade, alle case per residenza sociale che chiuderanno definitivamente la vicenda ultratrentennale di Bucaletto) saranno presentate da Santarsiero in un incontro pubblico che si svolgerà il 22 luglio nella centralissima piazza Duca della Verdura.
Intanto Santarsiero spiega i dettagli e gli brillano gli occhi. E c’è quindi il futuro. Per le questioni tecniche del Comune spiega che anche in caso di candidatura e poi di elezioni alla Regione resterà al suo posto di sindaco fino alla eventuale proclamazione. Insomma almeno una decina di giorni dalle elezioni del 18 novembre. A pochi mesi dalla scadenza naturale della consiliatura comunale. E quindi la precisazione che pare anche una rassicurazione ai cittadini: «Mi pare che ci siano tutte le condizioni legislative per una chiusura della consiliatura con il passaggio dei poteri al vicesindaco».
Che per la cronaca è Pietro Campagna. Ma sarà lui fino a novembre il vicesindaco? Santarsiero non aggiunge altro e si trincea dietro un sorriso sornione. Ma regolamento alla mano va detto che un sindaco può cambiare il suo vice in qualsiasi istante. La sensazione è che da qui a novembre accadranno tante cose e non è escluso che il Pd imponga a Santarsiero di nominare magari un altro vice che sia dello stesso Pd. Sono cose a venire. Teoricamente potrebbe essere anche nominato vice un esterno che potrebbe preparsi la volata per la successiva candidatura a sindaco nella primavera del 2014. Ma sono ragionamenti prematuri. Il massimo che si concede Santarsiero è l’identikit del perfetto sindaco: «Deve essere uno che guarda la città di Potenza in un’ottima extraurbana». Sul nome del candidato sindaco non aggiunge nulla: «Non so chi potrebbe essere. Al momento non vedo nomi. Di certo servirà un confronto aperto tra le forze del centrosinistra». Ma le comunali sono l’anno prossimo. C’è tempo.
Un pò più vicino è il futuro per le scelte regionali. E su questo senza troppi giri di parole Santarsiero dice la sua sulle candidatura a governatore della Basilicata. Il sindaco di Potenza non si esclude anzi chiarisce che sarà sicuramente in corsa per il Consiglio regionale e spiega che qualora non si trovasse un accordo unitario sarebbe di certo candidato alle Primarie.
Ma ha una sua preferenza. Anzi indica: «Per me ci sono tre persone che sarebbero perfette per essere candidate alla presidenza della Regione. Tre persone autorevoli e che unificherebbero il partito».
E quindi fa i nomi senza difficoltà: «I tre candidati perfetti secondo me sono Roberto Speranza, Vincenzo Folino e Filippo Bubbico».
Al giornalista che gli fa notare come siano tre big della stessa area politica interna del Pd e cioè tre bersaniani, Vito Santarsiero ribatte con piglio deciso: «Non centra. Loro sono gli unici tre che permettono una sintesi tra capacità di governo, autorevolezza e opportunità di far quadrare il contesto politico che si è determinato con le elezioni anticipate alla Regione».
Il sindaco non parla direttamente del “caso” De Filippo da risolvere. Ma è evidente che sia Speranza che Folino e Bubbico con la loro candidatura alla presidenza della Regione “libererebbero” spazi romani al governatore uscente Vito De Filippo.
Santarsiero poi aggiunge anche: «Se loro tre non dovessero essere disponibili allora ci sarebbe bisogno di aprire una grande discussione».
Uno dei nomi però che circola come candidato governatore in grado di unificare è quello di Giampaolo D’Andrea. Santarsiero però spiega: «Si tratta di un politico di alto profilo ma secondo me non risolverebbe il problema».
Insomma o quei tre o le Primarie «purchè siano realmente Non aperte». A quel punto sarebbe candidato anche Santarsiero magari contro Marcello Pittella e Piero Lacorazza. La chiusura ‘ sul rapporto complicato con l-ex amico Salvatore Margiotta. Santarsiero minimizza ma precisa «Certo a me non è piaciuto il Salvatore Margiotta che attacca l’amministrazione comunale e si concentra sugli aspetti negativi della città di Potenza. E’ troppo facile. Un sindaco se diventa quello il luogo del confronto è indifeso e il fatto che l’abbia fatto un amico di partito e per di più un parlamentare precedentemente sostenuto è inaccettabile».
s.santoro@luedi.it
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