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MATERA – A tre giorni dal vertice al ministero dello Sviluppo economico, Pasquale Natuzzi parla del futuro della sua azienda. Lo fa con Pambianco news, periodico on line che ieri gli ha chiesto di fare il punto sulla situazione imprenditoriale del colosso del mobile imbottito.
Nell’intervista, i toni di Natuzzi si alzano solo quando chiarisce: «Al Governo stiamo chiedendo di ridurre il corsto industriale dai 92 centesimi al minuto, cifra proibitiva, ai 50 centesimi. I nostri concorrenti italiani hanno dichiarato di pagarne 25, altri addirittura 18, serve una soluzione politica».
Martedì a Roma il tavolo tecnico chiamato ad affrontare in tempi brevi il rischio di licenziamento di oltre 1700 persone e la annunciata chiusura di tre stabilimenti fra Puglia e Basilicata dovrà avviare quello che i sindacati hanno già definito un periodo non facile nè breve.
Sui particolari di questa vicenda, Natuzzi risponde a Pambianco: «Si devono fare dei piani, avere pazienza, attendere. Per ora abbiamo congelato la richiesta di mobilità di 30 giorni. La cassa integrazione scadrà il 15 ottobre: abbiamo ulteriori 30 giorni di incontri e riflessioni da fare insieme per trovare delle soluzioni».
In un passaggio dell’intervista Natuzzi sembrerebbe addirittura pronto a ritornare sui propri passi «C’è l’opportunità di ridare lavoro ai nostri dipendenti, ma abbiamo bisogno del supporto delle istituzioni». Nichi Vendola, secondo il numero uno dell’azienda, di Santeramo, avrebbe già dato segnali positivi, così come il vice ministro De Vincent.
Natuzzi spiega però che al momento è in grado di dare lavoro solo a 2800 delle 4500 che l’azienda impegno compreso l’indotto ma al tempo stesso dice: «La produzione dell’alto di gamma rimarrà ben salda in Italia. All’estero abbiamo tre stabilimenti: in Cina, in Romania, in Brasile».
Poi annuncia di voler lanciare la nuova linea di poltrone tecnologicamente avanzate in Inghilterra e che la Natuzzi debutterà con la linea “notte casa”.
Alla domanda sui piani di investimento, Pasquale Natuzzi risponde senza incertezze: «Dal 2002 abbiamo investito 420 milioni per riposizionare la marca e sviluppare i nostri punti vendite (a cui se ne aggiungeranno altri cinque pronti ad essere inaugurati nel corso dei prossimi 18 mesi). Non smetteremo certo ora».
Il 5 luglio scorso, al termine dell’incontro che si era svolto a Roma Natuzzi, in una nota aveva spiegato di aver accettato «Responsabilmente l’invito del Ministero a sospendere i termini della procedura di mobilità che tuttavia rimane in essere». Un segnale molto chiaro, nero su bianco, che i sindacati avevano letto come un ostacolo davvero difficile da superare nella fase che toccherà al tavolo tecnico che verrà istituito il 15 luglio a Roma.
Il giorno dopo, nella città in cui tutto nacque 54 anni fa, si svolgerà una assemblea pubblica nel corso della quale sindacati, lavoratori e rappresentanti delle istituzioni, analizzeranno gli esiti dell’incontro in vista della scadenza della mobilità ad ottobre.
Se, ad infondere fiducia, bastassero solo le parole, allora ci si potrebbe sentire più tranquilli leggendo ancora un passaggio dell’intervista a Pambianco news: «Non stiamo morendo – dice infatti Pasquale Natuzzi – anzi andiamo avanti con la stessa fiducia di prima».
a.ciervo@luedi.it
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