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CATANZARO – La discarica di Alli torna a travolgere tutti. Non solo il “re della monnezza”, ma anche i vertici dell’ex Ufficio del commissario delegato per il superamento dell’emergenza dei rifiuti in Calabria e della Regione Calabria (Dipartimento politiche dell’ambiente), assessore compreso, per aver permesso al primo di intascarsi illegittimamente oltre 3,5 milioni di euro di fondi pubblici, attraverso le società che si erano succedute nella gestione “allegra” dell’impianto di Catanzaro. Così provocando un danno alle casse dello Stato che va immediatamente risarcito, tuona ora il procuratore regionale della Corte dei conti, Cristina Astraldi. Che, dopo aver spulciato tra le carte dell’inchiesta “Pecunia non olet” (“il denaro non ha odore”) che il sostituto procuratore, Carlo Villani, le aveva trasmesso per le valutazioni di competenza, tira le somme e spedisce un invito a dedurre a tutti coloro che ritiene responsabili di un danno erariale pari a 3.585.457,32 euro.
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