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MARATEA – La notizia di una proposta di gemellaggio avanzata dal sindaco Mario Di Trani tra Maratea e  Rio De Janeiro, non è certo “campata” in aria. Sono tante, infatti,  le affinità tra le due città. Il mare, le bellissime spiagge rinomate in tutto il mondo, il simbolo del Redentore ne sono soltanto alcune. A dare un’accelerata all’iter c’è sicuramente l’evento che la Conferenza episcopale Lucana con l’Ufficio di pastorale giovanile ha organizzato per la fine di luglio. La Giornata Mondiale della Gioventù vedrà le due cittadine “unite” più che mai nel segno della fede. L’incontro, infatti, è  una preziosa opportunità di vicinanza spirituale da cui potrebbe scaturire un altro Evento di pari rilevanza. Per questo il sindaco Mario Di Trani ha, infatti, lanciato l’idea di un Gemellaggio tra Rio de Janeiro e Maratea dandone immediata informazione, ai vertici della Regione. Il primo cittadino spera che da viale Verrastro condividano la validità dell’iniziativa e possano offrire il proprio autorevole e fondamentale contributo alla sua realizzazione. L’idea, dunque, è stata lanciata. Il presidente della Commissione regionale dei Lucani all’estero ha già raccolto l’invito avviando i propri canali istituzionali. Da Maratea sperano che la “proposta” possa essere “recepita” anche dal governatore De Filippo e l’assessore alle Attività produttive Pittella.

Intanto fervono i preparativi. Secondo una stima approssimativa a Maratea il 27 e 28 luglio prossimi potrebbero arrivare circa 3.000 giovani. Un numero significativo che certamente e grazie anche al supporto dell’amministrazione comunale, la città saprà contenere al meglio delle proprie possibilità. Dalla Pastorale giovanile, intanto, della Basilicata fanno comunque sapere che «c’è spazio per tutti». «Cari giovani, – è scritto in una nota – andiamo a Maratea per accogliere con lucidità che la fede è il “tesoro in vasi di creta”, per gustare la bellezza dell’essere discepoli che camminano incontro al Signore. Cristo Redentore ci segue con il suo sguardo tenero e appassionato, sia nel momento della “bonaccia delle acque”, sia nell’ora della tempesta: è lui il faro verso cui tendere per giungere alla pienezza della vita, una vita veramente umana, che valga la pena di vivere perché degna di giovani cristiani, una vita degna di Cristo, degna del Vangelo.  Consapevoli che “ognuno è fondamentale nel mosaico dell’evangelizzazione”, i nostri Vescovi ci incoraggiano a perseverare e a proporre mete alte in modo speciale ai giovani. Con Cristo. Con la Chiesa!»  

 

LA STORIA: QUEL CRISTO SIMBOLO DELLE DUE CITTA’

Tra i motivi principali che hanno indotto a scegliere Maratea tra gli 8.092 Comuni italiani per lo svolgimento delle Giornate della Gioventù in collegamento con la metropoli brasiliana, è senz’altro la presenza della statua del Cristo Redentore, alta 22 metri, seconda al mondo solo a quella, appunto, di Rio De Janeiro (h 38 metri di cui 8 metri di basamento) e méta ogni anno di un flusso considerevole e mirato di turisti.

A volerne la realizzazione sul Monte San Biagio, nel 1965, fu il Conte Stefano Rivetti di Valcervo che ne affidò il compito allo scultore fiorentino Bruno Innocenti.

Il Conte Stefano Rivetti è deceduto nel 1988 e oggi sarebbe felicissimo ed orgoglioso di vedere Maratea salire sulla ribalta internazionale durante un evento di così grande risonanza anche grazie a quella sua volontà, maturata durante un viaggio di lavoro proprio nella città brasiliana.

Mentre la statua del Cristo Redentore di Rio fu inaugurata nel 1931 dal presidente Getulio Vargas durante una sontuosa e memorabile cerimonia, la statua di Maratea non è mai stata inaugurata, così l’evento della GMG si può configurare come una sorta di inaugurazione tardiva e postuma, ma ancora più gratificante per le implicazioni religiose, culturali, sociali, turistiche e di immagine che l’evento medesimo comporta.

Oggi le due statue del Redentore, ormai divenute simbolo di città così diverse e distanti, incrociano gli sguardi e li posano sui giovani e sulle speranze e le attese del mondo. 

sa. pa. 

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