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REGGIO CALABRIA – “Sono stato torturato fisicamente e mentalmente”. Luciano Lo Giudice, fratello dell’ex pentito Antonino Lo Giudice che lo aveva accusato di avere rapporti poco chiari con magistrati (tra cui con Alberto Cisterna, ex vice di Piero Grasso alla Direzione nazionale antimafia) e di essere l’anima imprenditoriale della cosca omonima di Reggio Calabria, ha reso spontanee dichiarazioni al processo in corso a Reggio Calabria. Ha riferito di essere stato sentito dalla Procura di Perugia il 16 febbraio 2012 sui fatti di cui il fratello lo accusava. “Ho già chiarito tutto, dei rapporti con il dottore Cisterna, ho parlato delle torture e degli abusi da parte della questura di Reggio Calabria”, ha detto collegato in videoconferenza. Il pm Beatrice Ronchi ha chiesto l’acquisizione dell’interrogatorio di Perugia ma l’avvocato Caccamo, che difende Luciano Lo Giudice, ha replicato di non essere a conoscenza del contenuto di quell’atto.

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