4 minuti per la lettura
POTENZA – Non sarà come Amsterdam, o Malta ma i progressi ci sono, almeno da un punto di vista statistico. La Basilicata è “smart” e Potenza lo è di più rispetto a Matera. Secondo l’analisi sui 116 capoluoghi italiani, basata su dati Istat del 2012, Potenza è al 34esimo posto e Matera al 51esimo. Due città, che proprio attraverso l’implementazione di servizi digitali sono sulla strada del “riscatto” rispetto a Messina, per esempio, città messa tra quelle in forte ritardo.
Difficile dare una definizione di città “smart”, intelligente. Per essere generali si potrebbe definire tale una città capace di agire, utilizzando le tecnologie a disposizione, sulla qualità della vita. Non solo wi fi libero, ma anche processi facilitati nell’accesso alle istituzioni, alla mobilità e attenzione all’ambiente e all’efficienza energetica. Un progetto complesso ma in via di sviluppo, sul quale la stessa Unione Europea ha puntato molto, considerando la “smart city” uno degli obiettivi strategici da conseguire entro il 2020 (con cospicuo finanziamento annesso).
Città del “riscatto”, secondo l’indagine del Sole 24 Ore identifica quelle città che si posizionano nella parte bassa della classifica della qualità della vita, ma che invece mostrano un grado di “intelligenza” al di sopra della media.
E da questo punto di vista Lecce e Potenza mostrano un dinamismo interessante, soprattutto nelle tematiche “green”. Sì perché Potenza eccelle in tre campi ben definiti, la salute, l’utilizzo delle energie rinnovabili e l’amministrazione inteso come rapporto con la cittadinanza facilitato attraverso anche l’uso di internet.
E da questo punto di vista con lo sportello unico digitale per l’edilizia, lo sportello unico per le attività produttive, i varchi Ztl e i codici “Qr” sui monumenti, Potenza sembra essere sulla strada giusta. Diciamo che queste sono le eccellenze, anche se con margini di netto miglioramento. Ma anche una buona accessibilità al sito istituzionale, la presenza più o meno diffusa del wi fi nelle zone più centrali della città, le scale mobili gratuite, che permettono di ottenere “punteggio” sul problema della mobilità in una città come Potenza, fanno il loro dovere. Sulle energie rinnovabili, paradossalmente, è l’eolico a fare la differenza, perché fornisce molta energia. Dall’altro lato c’è il fotovoltaico installato su molti edifici pubblici che permette di aumentare l’efficienza “verde” della città. A questo punto, definire “l’intelligenza” di una città è un compito assai complicato. Resta il fatto, come nel caso dei codici Qr, che spesso basta uno smartphone per ottenere dati e informazioni sulla città. Nello specifico si tratta di specifici codici a barre che letti attraverso la camera di un telefonino abilitato o di uno smartphone permettono di ottenere determinate informazioni sul luogo o sul monumento dove ci si trova fisicamente. Osservando gli aspetti in una visione regionale troviamo la Basilicata in alto per l’utilizzo delle, seppur controverse visto il caso eolico, rinnovabili con i due capoluoghi nella prima fascia. Stesso vale per la “sanità elettronica”. per quanto riguarda invece la mobilità intelligente la Basilicata si mette in seconda fascia, ma al Sud è un risultato invidiabile. Dove invece non raccoglie un buon risultato è sull’efficienza energetica, quindi sull’utilizzo ottimale delle risorse, sia per quanto riguarda gli edifici che l’illuminazione pubblica. Bollino rosso anche sull’utilizzo delle risorse, ovvero differenziata e gestione delle acque. E poi c’è la “scuola digitale”, che si misura attraverso il rapporto tra studenti e numero di pc nelle scuole. Anche qui la Basilicata ottiene un posto di medio livello.
Insomma, i margini sono tutti piuttosto positivi. Tant’è che a questo proposito è intervenuto anche il segretario cittadino del Pd Giampiero Iudicello.
«E’ fondamentale per la nostra città procedere nelle aree di frontiera, quelle che vedono Ict e innovazione come protagoniste, per migliorare il livello di qualità della vita e provare a innescare processi virtuosi di sviluppo legati all’economia della conoscenza e green. Open data, economia digitale, efficienza energetica, energie rinnovabili, ma anche mobilità e servizi alla persona intesi in maniera innovativa, sono le traiettorie su cui bisogna scommettere».
«Il nostro 34° posto –ha detto il Sindaco Vito Santarsiero – è un dato sicuramente positivo che ci inorgoglisce. Siamo però ben consapevoli di dover fare ancora molta strada e di investire molto sul fronte delle innovazioni e dei servizi avanzati per migliorare la qualità della nostra comunità ed essere competitivi in Italia ed in Europa. Già nella tre giorni che abbiamo organizzato lo scorso febbraio sul tema delle “Smart City” era parso evidente come gli investimenti nei settori della innovazione e del digitale rappresentassero una grande occasione. La sfida di Potenza 2020 si gioca in gran parte in questo campo».
v.panettieri@luedi.it
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA