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Il giudice del lavoro presso il Tribunale di Matera, Antonio Marzario, ha emesso un’ordinanza per disporre che gli “Spedali di Brescia” riprendano con urgenza il trattamento con cellule staminali per il piccolo Daniele Tortorelli, il bambino di sei anni, di Matera, affetto dal 2008 dalla morbo di Niemann-Pick.
La decisione fa seguito all’interruzione disposta dalla struttura lombarda nell’aprile scorso, quando aveva ritenuto che non vi fossero più i presupposti per “ulteriori somministrazioni”, dopo l’ultima infusione effettuata nel marzo precedente.
Il giudice ha accolto un’istanza presentata dagli avvocati Vincenzo Pizzilli del foro di Matera, Marco Vorano e Dario Bianchi del Foro di Venezia, che già nel settembre scorso avevano presentato un ricorso ex articolo 700 per la ripresa delle cure, accolto dal Tribunale di Matera. Soddisfazione è stata espressa da Pizzilli per l’accoglimento dell’istanza e dal nonno di Daniele, Vito, che ha auspicato tempi brevi per la ripresa del trattamento con cellule staminali della Stamina Foundation. Nei giorni scorsi la signora Anna, la madre di Daniele, aveva inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, con la quale si sollecitava un intervento per consentire la ripresa della cure.
«L’ordinanza del giudice del lavori di Matera – ha detto in una nota l’assessore alal sanità, Attilio Martorano – è un’ottima notizia perchè riguarda una famiglia lucana, ma anche perchè la Regione Basilica e il Dipartimento Salute condividono e sostengono il progetto sperimentale Stamina, che partirà a breve in seguito alla sottoscrizione del Protocollo tra il professore Vannoni e il Ministero della Salute».
«Il progetto Stamina, che durerà 18 mesi e per il quale il Ministro della Salute ha già firmato il decreto di nomina della Commissione Esperti è un’opportunità e una speranza – ha concluso – se non di guarigione almeno di allungamento delle aspettative di vita, che va offerta a persone fino ad oggi prive di alcuna prospettiva».
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