REGGIO CALABRIA – I Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 7 soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta ed in particolare alla cosca “Nasone – Gaietti” che opera nel territorio del comune di Scilla in provincia di Reggio Calabria. In manette sono finiti Carmelo Calabrese, 41 anni; Antonino Calabrese, 33; Angelo Carina, 46; Rocco Delorenzo, 31; Matteo Gaietti, 44; Rocco Gaietti, 49; Francesco Nasone, 41. Non era bastato, alle ditte, avere denunciato i loro aguzzini, dal momento che questi ultimi continuavano a svolgere la loro richiesta di denaro e a portare avanti azioni intimidatrici.
I sette sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso; concorso in tentata estorsione aggravata dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso; concorso in intestazione fittizia di beni aggravata dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso.
Le indagini sono partite nel 2011, dopo l’arresto per estorsione di Giuseppe Fuoco, fino ad una prima operazione con 17 arresti e il sequestro di beni, individuando l’organizzazione criminale attiva su Scilla con interessi anche sui lavori per l’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Nelle indagini è stato possibile evidenziare come il sodalizio criminale avrebbe imposto tangenti del 3 per cento sull’importo dei lavori. Diversi anche i danneggiamenti registrati a danno di ditte, compreso quelli nel cantiere Anas dell’autostrada, con varie ditte che, dopo i danni, ricevevano le richieste di denaro. Per tre persone finite in manette è stato contestato anche il reato di intestazione fittizia di beni, avendo la proprietà di beni immobili, conti correnti e aziende che sarebbero stati ricondotti a Matteo Gaietti, ritenuto a capo della cosca.