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VIETRI DI POTENZA – Disagi, disagi, e ancora disagi. E’ una storia infinita quella del raccordo autostradale Sicignano-Potenza, in particolare nel tratto compreso tra i due svincoli di Vietri di Potenza, “porta della Basilicata”. Un tratto di circa quattro chilometri, compreso tra lo svincolo di Vietri-Balvano e quello di Vietri-San Vito. Lavori in continuazione, ma lo stato del raccordo resta comunque pessimo, pieno di insidie e percorribile, ormai da 150 giorni circa, da sole automobili.
I camion, infatti, dal 4 febbraio 2013, hanno il divieto di transito. Divieto imposto dall’Anas per i mezzi superiori a 3,5 tonnellate a pieno carico e mezzi con sagoma superiore a 2,30 metri. La storia infinita del raccordo è iniziata nella primavera del 2008. Infatti, cinque anni fa, fu decisa la chiusura totale della carreggiata in direzione Potenza, per problemi strutturali. Praticamente chiusa, e in un tratto addirittura demolita (all’altezza di contrada Tusciano, in agro del comune di Vietri). Dal 2008, quella carreggiata a due corsie non è stata mai più riaperta. Ancora è chiusa. E ancora ci sono lavori in corso.
Carreggiata chiusa, ma utilizzata quella in direzione Buccino per il doppio senso di circolazione. A distanza di quasi cinque anni dalla chiusura, l’Anas il 4 febbraio scorso ha avvisato della chiusura del tratto a doppio senso per i mezzi pesanti. Ma dubitiamo che il 3 luglio prossimo (data di scadenza dei 150 giorni) sarà riaperto. Difficile. L’Anas a fine gennaio rese noto che la chiusura era dovuta per il ripristino di tre travi del viadotto all’altezza di contrada Pietrastretta di Vietri di Potenza. Un tratto molto trafficato. Per chi proviene da Potenza, direzione Salerno, la pericolosità si avvisa al primo svincolo di Vietri-Balvano. Una marea di segnali, divieti. E, dulcis in fondo, un bell’ostacolo. Infatti, le automobili e i mezzi inferiori a 3,5 tonnellate (e meno di 2,30 mt) devono passare per un ostacolo definito pericolosissimo da tutti. Bisogna passare infatti tra due ostacoli in cemento, troppo stretti. Per chi non conosce il tratto, nonostante la segnaletica, è davvero pericoloso. Specie di notte. La conferma viene da chi, sfortunatamente, vicino a quegli ostacoli di cemento ci ha sbattuto con l’auto e con altri mezzi.
E vi assicuriamo che non sono pochi, anzi. Gli ultimi qualche giorno fa: incidente con due feriti (auto distrutte) e poi un camper che ha subito danni per circa mille euro. Sono solo alcuni esempi. Pur rispettando limiti e segnaletica (specie di notte) è molto pericoloso. In aggiunta, gli addetti ai lavori, negli ultimi giorni, a supporto dei due pezzi di cemento, hanno installato anche alcuni pezzi di barriere. Dopo questo ostacolo, due chilometri a doppio senso di circolazione, con un manto stradale a dir poco pessimo. Poi il passaggio dal secondo svincolo di Vietri, direzione Buccino. Ma le deviazioni e i lavori in corso non mancano. E mezzi pesanti, però, in continuazione e perlopiù di notte, preferiscono passare dentro il centro abitato di Vietri (quelli provenienti da Buccino, in direzione Potenza). Dopo la mezzanotte ne passano diversi, ogni sera. Nonostante il percorso alternativo indicato per la Isca-Pantanelle e rientro a Tito. Per non parlare dei camionisti furbi, o di alcuni autobus, che hanno provato a varcare quella strettoia in cemento sul raccordo, rimanendo incastrati, causando blocchi. Automobilisti che si “perdono” anche una volta giunti a Buccino, in direzione Potenza. Secondo molti la segnaletica è poco chiara. Invita ad uscire dall’autostrada, per poi far rientrare dalla stessa parte. I disagi, insomma, non mancano mai. Un cenno lo merita anche lo svincolo di Vietri-San Vito.
La rampa di accesso per Vietri (per chi viene da Potenza) è ancora chiusa, molto probabilmente per motivi burocratici. I percorsi alternativi (quello della Sp94 per Vietri e quello di contrada Piana) non sono dei migliori. Anzi, sulla Sp94, qualche mese fa anche un camionista deceduto dopo un incidente. Sta diventando ormai una storia infinita quella del raccordo autostradale “Sicignano-Potenza”. Nel tratto ancora oggi interessato dai lavori, sono stati spesi milioni e milioni di euro (il ripristino della carreggiata e altri lavori in direzione Potenza sono stati appaltati per 8,5 milioni). Mercoledì 3 luglio scadranno i 150 giorni di chiusura per i mezzi pesanti. Insomma, “dovrebbe” essere riaperto, ma appare davvero molto difficile. Anzi, quasi certamente impossibile. Per la Lucania, e per i turisti che arriveranno nelle prossime settimane da questo tratto, non sarà certamente un bel biglietto da visita.
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