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I SINDACATI diffidano Total e le imprese aggiudicatarie degli appalti. Non si può procedere ai lavori di Tempa Rossa, «in assenza di qualsivoglia protocollo di legalità e, più in generale, di un confronto in materia». Cgil, Cisl e Uil lo hanno messo nero su bianco in una lettera inviata a Total, alle ditte, ma anche, per conoscenza, al prefetto di Potenza e al presidente della Giunta regionale. «Non solo occorre favorire l’occupazione locale – si legge nel comunicato stampa con il quale hanno annunciato la diffida – ma si deve fare della trasparenza e del massimo di attenzione al rispetto della legalità, la precondizione di ogni attività, nell’interesse di tutti a partire da quello dei cittadini lucani». Oltre ai segretari generali lo sostengono anche i sindacalisti di categoria. «Alla luce delle osservazioni tecniche e legali – scrivono i sindacati nella loro lettera – invitiamo tutte le parti in causa a prendere atto della situazione di dubbia legalità in cui si sta operando, per addivenire immediatamente a tutti quei tavoli di confronto istituzionali e sindacali volti, nel rispetto delle normative sopra richiamate, a garantire massima legalità e trasparenza. In caso contrario non potremo che procedere a formali segnalazioni presso le sedi competenti».
«Del resto, da tempo – continuano Genovesi, Falotico e Vaccaro, Segretari Generali di Cgil, Cils e Uil – stiamo chiedendo che si apra un confronto a tutto campo sul ruolo della Total in Basilicata e su come trasformare gli investimenti previsti in un’occasione di lavoro per centinaia di operai edili lucani. Tra opere edili e opere industriali stiamo parlando di oltre 1500 posti di lavoro e un miliardo circa di investimenti che devono produrre occupazione stabile e di qualità per il nostro territorio, i nostri disoccupati, le imprese locali. Le stesse parole d’ordine della manifestazione sindacale del Primo maggio a Corleto, così come le richieste specifiche, contenute nel Piano del Lavoro sono chiare: serve un protocollo di settore che, partendo da impegni chiari e verificabili sull’impiego di manodopera locale nelle fasi di realizzazione del centro oli, individui anche, già da ora, come garantire il coinvolgimento delle imprese locali, quali interventi per la salute e sicurezza e per la tutela ambientale, quale valorizzazione delle professionalità lucane. Su questo, ci attendiamo un protagonismo attivo della Regione, delle istituzioni tutti e soprattutto senso di responsabilità da parte di Total, con fatti e accordi, non parole o elemosine».
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