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VAL D’AGRI – La trattativa su cui fino ad ora c’è stato il massimo riserbo è chiusa. Manca solo la sottoscrizione finale. Eni e Comune di Viggiano – titolare dell’iniziativa e delegato alla contrattazione dalle altre amministrazioni dell’area – si sono messi d’accordo così: del milione e seicento mila metri cubi di gas aggiuntivo derivanti dai lavori sulla V linea del Centro Oli, 45.000 metri cubi giornalieri andranno ai dieci comuni dell’ex comunità montana della Val d’Agri, ovvero quelli maggiormente interessati dalle attività amministrative.

Non più royalty ma compensazioni in materia prima. Tanta materia prima: più di 16 milioni di metri cubi di gas all’anno che saranno a disposizione delle amministrazioni comunali. Una notevole quantità,  nettamente superiore rispetto a quella che attualmente viene consumata. Cosa ne faranno? Il “tesoretto” di gas verrà utilizzato per ridurre e quasi completamente azzerare la bolletta energetica di privati cittadini e imprese. Una altra quota verrà destinata ad usi sociali: rendere completamente indipendenti ospedale, scuole, asili ed altre strutture pubbliche di questo tipo. Resta da programmare l’utilizzo della restante parte della gas ricevuto in termini di compensazione per le attività estrattive. E i comuni stanno pensando di creare un Consorzio: un ente sovra comunale che si occupi in maniera specifica della gestione e della pianificazione  della risorsa materiale. Per esempio mettendola a disposizione di nuove investimenti sul territorio che concilino occupazione, ricerca e sviluppo sostenibile. Insomma, strumenti nuovi per superare il solito paradosso: petrolio senza sviluppo. E’ un grande risultato per l’area della Val d’Agri. Che oltre a tradursi in vantaggi concreti per i singoli territori potrebbe trasformarsi in un modello per tutta la regione. Sulla  parte aggiuntiva di gas estratto con i lavori sulla quinta linea del Centro Oli anche la Regione dovrà contrattare la sua “parte”. La legge prevede che – così come per il petrolio – del 7% (oggi 10%) della produzione complessiva di gas, il 15 per cento vada ai Comuni, e l’85% per cento a Regioni e Stato. Quest’ultimo però ha rinunciato alla sua parte. Quindi, alla regione spetta una fetta molto consistente. Se si decidesse di seguire l’esempio che arriva dai comuni della Val d’Agri i costi di energia potrebbero essere sensibilmente ridotti per tutti i lucani. Lo sconto in bolletta potrebbe essere un grosso richiamo per nuovi investimenti su tutto il territorio regionale.

In viale Verrastro si sta lavorando per una sorta trattativa parallela sulla percentuale spettante. Solo che qui le cose sono un pò diverse. Perché la trattativa corre in parallelo con l’autorizzazione alla estrazione di ulteriori 20.000 barili di greggio al giorno. Il vuoto amministrativo che si è venuto a creare con le dimissioni del presidente De Filippo complica le cose e dilata i tempi. E il peggio è che i comuni della Val d’Agri per sottoscrievre l’accordo conclusivo dovranno attendere comunque la Regione. Certo è che alla nuova Giunta spetterà anche decidere come condurre la trattativa e cosa e in che quantità chiedere come contropartita rispetto all’aumento di produzione. Sulla stessa strada seguita dalle amministrazioni della Val d’Agri vorrebbe muoversi, invece, Corleto Perticara, insieme agli altri comuni interessati dal progetto Tempa Rossa di Total Italia. Attualmente è previsto che il gas naturale proveniente dall’area sia affidato alla Società energetica lucana.

m.labanca@luedi.it

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