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POTENZA – Non più 6 ma 7 specializzandi lucani nelle scuole individuate dalla giunta regionale della Basilicata per 12 contratti aggiuntivi a quelli ministeriali da 125mila euro cadauno. Un nome a prima vista era passato inosservato, ma il cognome non lascia dubbi: Corazza come Luciano, primario del reparto di endoscopia digestiva interventistica e gastroenterologia dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Insomma un’altra celebre “figlia di”.
Ormai è scandalo attorno alla delibera del 24 maggio e a quella omologa dell’anno scorso con cui sono stati stanziati quasi 3 milioni e mezzo di euro per la formazione di 27 nuovi medici specialisti a spese delle casse di via Verrastro. Sempre che a breve non diventino 4milioni 200mila e rotti se come si sussurra in ambienti bene informati verranno liberati altri 5 contratti del genere per oltre 600mila euro. Sempre con gli stessi misteriosi criteri.
Dopo la segnalazione dell’e-mail spedita a tutti i camici bianchi di Potenza e provincia dal presidente dell’Ordine dei medici, nonché consigliere regionale Enrico Mazzeo, dove esprimeva tutte le sue “riserve personali” in proposito, alla redazione del Quotidiano sono arrivati vari tipi di doglianze. Quelle di chi si sente già escluso anche dalla corsa per i contratti da assegnare per il 2012/2013. E quelle di chi si sente chiamato in causa a sproposito, tirato in mezzo in una storia all’italiana solo perché porta un cognome importante, è nato in Basilicata e si è piazzato in posizione utile nelle graduatorie rimpinguate dai soldi della regione, mentre i suoi titoli e il lavoro svolto meriterebbero ben altra considerazione, e sarebbero stati premiati comunque con i soldi del Ministero. Uno scotto durissimo da pagare, specie per chi rischia di subire senza nessuna colpa il precipitato infame di scelte di governo dei processi quantomeno discutibili, come quella di tenere all’oscuro di tutto gli organi di categoria. «LaRegione Basilicata ha inteso, autonomamente, di stabilire delle convenzioni con alcune università italiane per finanziare borse di studio aggiuntive per alcune specializzazioni mediche».
Così la mail di Mazzeo, che ha inviato ai colleghi la delibera in questione perché valutassero se presentare «le opportune domande nelle università convenzionate», ricordando a ognuno di loro che vanno inviate «alle singole università, nel rispetto dei singoli bandi pubblicati». Non prima però di aver denunciato che «le scelte delle specialità da finanziare (come la scelta degli atenei) sono state effettuate dalla Giunta Regionale senza alcuna valutazione “a monte” dei fabbisogni e delle specialità carenti». Ma le polemiche non hanno lasciato indenne neppure l’ordine.
«I bandi sono scaduti in tutta Italia e la mail dall’Ordine dei Medici di Potenza arriva solo oggi. Per quale motivo l’avete tenuto Segreto fino ad ora? Chi dovete fare entrare? Avete stanziato 375.000 euro di soldi pubblici lucani… Pretendiamo un minimo di trasparenza». Così un giovane medico che per il momento ha deciso di restare anonimo. «Per farti un esempio: a 2 delle borse di studio in radiologia sono candidati 2 ragazzi di Rionero, entrambi sponsorizzati in quota… (fa il nome di una nota formazione politica, ndr) e che entreranno come specializzandi nel Crob rionerese. Molti altri ragazzi non essendo stati a conoscenza di questi bandi ovviamente non si sono iscritti a Foggia (per quanto riguarda Radiologia) ma in qualsiasi altra università d’Italia. E non “vedranno” borse di studio.
Come già scritto, l’Ordine dei Medici di Potenza ha inviato mail informative sui bandi il giorno dopo la
scadenza». In effetti la mail dell’Ordine con la delibera di giunta in allegato e l’indicazione delle specialità finanziate è del 17 giugno, mentre la scadenza del bando per 3 contratti di formazione specialistica aggiuntivi in radiodiagnostica all’università di Foggia, da sommare ai 3 finanziati dal Ministero, era del 14 giugno alle ore 12.30, e risultano presentate soltanto 13 domande. Viene voglia di vedere come andrà a finire.
Chi invece ha già iniziato da un anno la scuola di specializzazione e non ci sta a passare soltanto per il figlio del sindaco di Pisticci è Antonio Di Trani, «maturità classica nel luglio del 2004 con voto di 100/100 e nota di merito. Laurea in medicina e chirurgia il 22 luglio 2010 con 110/110 e lode con una tesi sperimentale in endocrinologia e malattie del metabolismo. Abilitazione alla professione di medico chirurgo a febbraio 2011».
Fino al concorso e all’accesso alla scuola di specializzazione endocrinologia e malattie del metabolismo dell’Università di Bari a luglio del 2012. E’ l’unico dei lucani finiti nelle 9 graduatorie di facoltà spalmate su 4 atenei “prescelti” dalla giunta regionale che risulta essersi piazzato al primo posto, dopo aver tentato senza successo l’anno precedente. «Allo scritto sono andato molto meglio – spiega al Quotidiano – e ho portato titoli in aggiunta che giustificano la differenza di punteggio.
Comunque se qualcuno è interessato il compito è a disposizione. Però andrebbe anche precisato che di fatto io sono il vincitore di una delle tre borse ministeriali a disposizione e non di una delle due regionali sovvenzionate: una dalla Puglia e l’altra dalla Basilicata. Se sono borse aggiuntive vanno aggiunte no? Tant’è vero che si sa della loro esistenza solo con qualche giorno di anticipo rispetto all’inizio del concorso vero e proprio. Prima vengono quelle ministeriali, e io in quanto primo in graduatoria sono riuscito a guadagnarmi con pieno merito la prima di queste qui».
Un discorso che non manca di una certa logica, sebbene poi non sia sempre così semplice distinguere gli specializzandi “ministeriali” da quelli “regionali”, anche perché alla fine il trattamento economico è identico tra gli uni e gli altri e a fine mese chi stacca l’assegno è sempre la scuola. Né il governo nè gli assessorati alla sanità di Puglia o Basilicata che sia. Ma anche a volerlo utilizzare in chiave sistematica il quadro generale cambia poco, dato che dei 7 lucani vincitori sono ancora 6 quelli in coda alle graduatorie, dove a meno del generoso esborso deliberato dalla giunta, non ci sarebbe stato spazio per altri vincitori. La Regione va a bussare con la borsa piena di denari alle università e tra gli specializzandi vengono fuori: Claudia Corazza, come il primario materano (che è pure compagna di corso di Di Trani), ed Emilia Maroscia di Domenico, stimato primario dell’Ospedale San Carlo di Potenza nonché coordinatore del forum regionale sulla sanità del Pd.
Poi c’è il figlio del compianto militante a cui di recente è stata intitolata la sezione di partito e la simpatizzante dell’assessore. Tutti di area democratica. Proprio come il sindaco di Pisticci ed ex consigliere provinciale. Antonio Iannelli di Palazzo San Gervasio all’università di Bari è specializzando in chirurgia plastica e ricostruttiva. Il materano Massimiliano Di Biase è specializzando all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma in medicina interna. Sara Lardo da Lauria è specializzanda in malattie infettive sempre alla Cattolica di Roma. Infine c’è la potentina Claudia Corrado che è specializzanda in gastroenterologia alla Sapienza. Aspettando di leggere i nomi che verranno fuori a luglio, quando verranno pubblicate le graduatorie finali dei concorsi per il 2012/2013. Chissà che il dato sui vincitori “d’origine lucana controllata” – come d’altronde le loro borse di studio – non rientri in una statistica più credibile.
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