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POTENZA – Prima “clienti”, poi spacciatori e infine corrieri della droga, trasportata per lo più ”nascondendo” i cilindretti di eroina nello stomaco: avevano trasformato Avigliano in una vera e propria piazza di spaccio, per distribuire – anche nel capoluogo lucano – lo stupefacente comprato a Secondigliano e Scampia, ma il traffico è stato interrotto dai Carabinieri che hanno arrestato 20 persone nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Procura di Potenza.

I partIcolari dell’operazione “Caronte” sono stati illustrati ieri mattina, a Potenza, dal Procuratore della Repubblica, Laura Triassi, e dai comandanti provinciale e del nucleo operativo dei carabinieri, il colonnello Giuseppe Palma e il capitano Antonio Milone. Le indagini prendono il nome proprio dal fatto che molti “clienti” dopo essere stati iniziati alle droghe pesanti sono stati poi trasformati in spacciatori. Alla fine undici persone sono finite in carcere, nove ai domiciliari e per due è stato disposto l’obbligo di dimora. Tutti hanno un’età compresa tra i 20 e i 36 anni.

La droga veniva acquistata nel napoletano e poi portata, con uno o due viaggi ogni settimana secondo l’occorrenza, in Basilicata, anche usando mezzi pubblici, specie dopo che il fiato degli investigatori ha cominciato a farsi sentire. Quando i corrieri utilizzavano invece le automobili, la scelta del percorso cadeva sulle strade interne, per evitare i controlli e gli orari in cui di solito è più difficile incontrare dei posti di blocco. 

L’eroina, acquistata a circa dieci euro per ogni capsula, veniva poi rivenduta a 70, ma anche 80 euro. Tra gli atti in mano agli investigatori ci sono anche i nastri con le registrazioni di alcuni clienti alla ricerca disperata di una dose che si dicevano disposti anche spenderne tanti pur di riuscire a “farsi”. Sì perché ad Avigliano, Potenza e Marsicovetere, dove risultano residenti due degli indagati, non era certo la mancanza di domanda il problema. Quanto piuttosto il rifornimento. Ma anche per questo la banda capeggiata da Antonio Triumbari e da Vito Sabino aveva trovato diverse soluzioni di comodo. A volte, per esempio, acquistavano la “roba” e la lasciavano in un’auto a metà strada. Altre volte invece i corrieri la nascondevano nel proprio corpo, con un metodo purtroppo comune tra gli spacciatori per i viaggi internazionali, e rischiosissimo perchè la rottura di un contenitore porta alla morte rapida per overdose. Per capirsi, sempre agli atti dell’inchiesta, è finita anche la radiografia di uno degli indagati, dov’era ben visibile “un corpo estraneo radiopaco, ovoidale, con diametro massimo di 37 millimetri al di sotto della congiunzione retto-sigmoidea”. Proprio perché sapevano il rischio che si correva, i  militari non hanno insistito per estrarlo con la forza, ma lui è finito in carcere lo stesso, e ieri mattina era ancora lì quando gli è stata notificata l’ordinanza appena eseguita, non appena il cerchio si è stretto su quelli che avevano preso il suo posto, ad Avigliano e non solo. Tra i latitanti, infatti, c’è anche quello che secondo l’ultimo collaboratore di giustizia dell’antimafia potentina, l’ex buttafuori del clan Cossidente Savino Giannizzari, aveva preso in mano il giro buono degli stupefacenti nel capoluogo. Mourad Lamzouri detto Maurizio. Ecco chi sarebbe stato. Solo che da qualche tempo deve aver annusato la brutta aria e gli investigatori credono che sia ritornato nel suo paese natale, il Marocco. Mentre è attraverso il rifornitore napoletano del gruppo, Antonio Medaglia detto Amedeo, considerato vicino al clan degli scissionisti, che i militari sono arrivati ai fratelli Serra di Marsicovetere, capaci a loro volta di mettere in piedi un discreto “giro” a Viggiano e nel resto della Val d’Agri.

Lo stupefacente veniva poi portato “a domicilio” dei clienti, soprattutto a Potenza opppure venduto (e talvolta consumato) in alcuni locali privati di Avigliano, tipo garage e cantine. Non sono mancati casi di violenze ed estorsioni per dosi non pagate. Le indagini sono cominciate grazie alle confessioni di alcuni acquirenti, e poi proseguite con controlli sui traffici e sulle intercettazioni ambientali e telefoniche. Le misure cautelari sono state disposte dal gip di Potenza, Luigi Spina, su richiesta del pm della Dda, Francesco BasentinI.

l.amato@luedi.it


CUSTODIA IN CARCERE

Andrea Carluccio

del 1988 residente ad Avigliano

Pasquale Costa

del 1988 residente ad Avigliano

Vito Delle Donne

del 1980 residente ad Avigliano

Piercarlo Delle Donne

del 1984 residente ad Avigliano

Angelo Filadelfia

del 1978 residente ad Avigliano

Mourad Lamzouri

 del 1980 residente a Tito LATITANTE

Antonio Medaglia

del 1973 residente a Sant’Antimo

Vito Sabino

del 1977 residente ad Avigliano

Antonio Serra

del 1982 residente a Moliterno

Donato Scotto

 Di Santolo

del 1985 residente ad Avigliano LATITANTE

Antonio Triumbari

del 1969 residente ad Avigliano

 

DOMICILIARI

Antonio Chianese

del 1979 residente ad Avigliano

Vito Chianese

del 1982 residente ad Avigliano

Leonardo Colangelo

del 1985 residente ad Avigliano

Rocco Donato Gerardi

del 1984 residente ad Avigliano

Michele Iannelli

del 1983 residente ad Avigliano

Antonio Miglionico

del 1987 residente ad Avigliano

Giuseppe Serra

del 1985 residente a Moliterno

Sergio Spera

del 1967 residente a Potenza

Fabio Romano

del 1989 residente a Pietragalla

 

OBBLIGO DI PRESENTAZIONE

ALLA POLIZIA GIUDIZIARIA

Pasquale Nella

del 1977 residente ad Avigliano

Salvatore Dario Verrastro

del 1985 residente ad Avigliano

 

A PIEDE LIBERO

Giuseppe Calabrese

del 1979 residente a Pignola

Vito Corbo

del 1983 residente ad Avigliano

Michele Labella

del 1987 residente ad Avigliano

Manuela Sangiacomo

del 1992 residente a Potenza

Giovambattista Santarsiero

 del 1988 residente a Potenza

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