2 minuti per la lettura
VIBO VALENTIA – Assoluzione per il reato di detenzione e porto in luogo pubblico dell’arma e trasmissione degli atti alla procura in merito alla contestazione di tentato omicidio. Questo il verdetto letto dal presidente del Tribunale collegiale Manuela Gallo all’esito della camera di consiglio durata circa tre ore che pone fine al processo che vedeva imputati Salvatore Prestia, 37 anni di Briatico e il nipote Filippo Grillo, 20 anni, in relazione al ferimento di un loro congiunto, Nicola Prestia, fratello del primo e zio del secondo. Attraverso questa sentenza, il Tribunale collegiale (a latere i giudici Valentina Paglionico e Filippo Ricci), non è riuscito a rilevare attraverso la fase dell’istruttoria dibattimentale profili di colpevolezza a carico dei due indagati in relazione all’accusa di tentato omicidio, disponendo, pertanto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica in quanto il dato emerso è risultato diverso dal capo di imputazione . Procura che adesso dovrà in caso procedere per un altro capo, ad esempio la rissa, oppure disporre l’archiviazione.
Sempre secondo l’accusa, nel corso della rissa, Filippo Grillo avrebbe estratto la pistola puntandola contro Nicola Prestia e mentre Leone (il figlio di quest’ultimo) aveva cercato di immobilizzarlo, Salvatore si sarebbe rivolto al nipote incitandolo a sparare in direzione del parente con la pistola che aveva nei pantaloni. Colpi esplosi da una distanza di 7-8 metri che avevano attinto il 52enne alla gamba sinistra (ferita giudicata guaribile nell’arco di 30 giorni). Successivamente zio e nipote si erano allontanati dal luogo a bordo di una Fiat Panda. Salvatore Prestia era stato tratto subito in arresto, Grillo, invece, si era costituito in serata alla caserma dei carabinieri assistito dal suo legale di fiducia.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA