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VIBO VALENTIA – Cappelle funerarie fatte saltare in aria con l’esplosivo, autovetture date alle fiamme, abitazioni prese a colpi di pistola o incendiate, bar distrutti a suon di bombe, pelliccerie danneggiate con colpi d’arma da fuoco, scritte offensive sui muri del paese contro imprenditori ed esponenti delle Forze dell’ordine. Questo lo scenario emerso stamane in Tribunale a Vibo Valentia nel processo “Ragno” contro il clan Soriano di Filandari, centro del Vibonese. A deporre sono stati 6 carabinieri delle Stazioni di San Costantino Calabro e Filandari che, rispondendo alle domande del pm della Dda di Catanzaro Simona Rossi, hanno descritto anni di violenze, intimidazioni e soprusi che il clan Soriano avrebbe esercitato per imporre il proprio “controllo” del territorio. Fra le vittime del clan, anche un agente della polizia di Stato in pensione a cui nel novembre del 2010 è stato fatto saltare in aria il garage con un ordigno esplosivo. Associazione mafiosa, estorsioni, danneggiamenti, detenzione di armi ed esplosivo i reati, a vario titolo, contestati.

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