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MATERA – Indossa una polo con la scritta “Creazione collettiva” perchè costruire il carro vuol dire condividere un lavoro, ma soprattutto far parte di un movimento culturale.

Andrea Sansone sta vivendo le ore che precedono la benedizione del Carro trionfale in un clima in cui entusiasmo, timore e emozione si alternano in un ordine imperscrutabile e soprattutto imprevedibile. E’ uscito dalla fabbrica del Carro alle prime luci dell’alba, dopo gli ultimi ritocchi, ha dormito tre ore e poi è andato a messa con i ragazzi che hanno lavorato insieme a lui in tutti questi mesi.

«Fra poche ore il carro non sarà più mio, ma sono consapevole di aver vissuto una grande gioia, lavorando con loro. Ora penso a quante cose potrebbero ancora migliorare. Da 21 anni mi occupo di restauro, ma l’argilla e la cartapesta sono nuove per me, così come i  calchi. Da febbraio ad oggi, per me,  sono state tutte prove da superare». Ringrazia Michelangelo Pentasuglia per l’esperienza vissuta, ma sottolinea: «La mia vera scuola, sono stati gli errori, come un cuoco ho messo insieme vari ingredienti e ho fatto la mia ricetta.In laboratorio ho una catasta di fallimenti e prove che mi sono servite per realizzare il Carro».

Fa effetto pensare che,  tra qualche giorno, i pezzi di questa opera saranno nelle case dei materani che se li saranno accaparrati durante l’assalto? Sansone non si scompone più di tanto, ma ricorda quanto questo lavoro appartenga anche alla ricerca, all’approfondimento. 

«A me è sempre piaciuta la scultura, oggi posso dire che sono riuscito a realizzare  sculture di carta». 

Come vivono queste ore i  ragazzi delle “facce da carro”, giovani artigiani che si sono messi alla prova in questi mesi e che sono diventati una famiglia, un gruppo, una comunità piccola ma compatta?

«Hanno tanta paura che il sogno finisca. Il laboratorio dei sogni, per noi, è una filosofia. Lo sfascio del carro, che mi renderà felice soprattutto se nessuno si farà male, lo voglio seguire da vicino; voglio cogliere lo sguardo degli assalitori, per me sarà benzina».

Sansone sogna una scena ad occhi aperti: «Spero di non parlare, ma se dovessi farlo,  vorrò con me anche i ragazzi; se non dovessero esserci, io scenderò dal palco e, di spalle al pubblico li applaudirò».

Jovanotti, Ligabue, Vasco Rossi, Notre dame de Paris lo hanno ispirato quando, di notte, in questi mesi, ha continuato a lavorare al Carro. Solo, ma con lo spirito insieme ai suoi ragazzi, ha ascoltato e creato senza mai fermarsi.

L’angelo più bello è quello nato domenica scorsa. «Non lo considero mio, ma è un omaggio di tutti».

Il laboratorio dei sogni ha provocato anche piccoli “miracoli”. Un altro sognatore si è infatti unito al gruppo in modo del tutto casuale. Spiega Sansone di essersi recato da un tipografo locale per far creare alcune strisce di cartoncini necessarie per la struttura. L’incarico è stato affidato a un operaio che ha  voluto conoscerlo e gli ha chiesto se davvero quella  parte sarebbe stata visibile e così è scattato l’invito a recarsi alla Fabbrica del Carro per installare di persona quei pezzi  –  ricorda Sansone – Quando gliel’ho detto si è sollevato la manica della maglietta: aveva la pelle d’oca. Da quel momento  Giuseppe Mininno non è più andato via ed è diventato il catalizzatore del gruppo.

«La mia speranza è di riuscire a creare un movimento che faccia riflettere i materani, che gli insegni a condividere».

Il Carro è stato il suo test, una prova d’autore che col passare del tempo, Sansone non disdegnerebbe di ripetere anche nel 2014. La dedica che fa, però, non è rivolta ad un generico termine come la gente ma, al contrario, a due persone scomparse  il cui animo però lo segue sempre.

«Il Carro è nato per due persone che non ci sono più, che sono passate nella stanza accanto. La bestia chiamata cancro li ha sorteggiati e questa opera rende loro omaggio». Quei due nomi, che Sansone non rende pubblici, apparteranno dal 2 luglio, alla memoria collettiva di una città che, a quanto pare, si appresta a vivere un’esperienza unica nata in un Laboratorio dei sogni.

a.ciervo@luedi.it


GLI APPUNTAMENTI

Domani alle 21 in piazza San Pietro Caveoso, si svolgerà il concerto della Banda Nazionale della Guardia di Finanza offerto dal Comune di Matera. 

Sabato alle 19 in via don Luigi Sturzo si svolgerà il raduno dei Cavalieri della bruna cui seguirà la sfilata per le vie della città, alle 21 tradizionale appuntamento con l’accensione delle luminarie in piazza Vittorio Veneto realizzate dalla ditta Paulicelli International di Capurso.

Domenica alle 8,30 le manifestazioni si apriranno con il giro per le vie cittadine del gran concerto musicale città di Noicattaro, diretto dal maestro Rocco Eletto.

Lunedì 1 luglio alle 10 dalla casa municipale partirà il corteo delle autorità con omaggio ai Caduti  e deposizione della corona di alloro da parte dei componenti dell’associazione Maria Santissima della Bruna. Alle 11 nella chiesa di san Francesco d’Assisi il Vescovo incontrerà le autirità civili e militari. Nel corso della stessa giornata  si susseguiranno le esibizioni di alcune orchestre lungo le strade del centro storico. Alle 19 nella chiesa di S. Francesco d’Assisi si svolgerà la benedizione delle nuove corone del Quadro dei Pastori.

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