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di FRANCO LAGANÀ
SOVERATO (Catanzaro) – Il parto doveva essere  naturale.  Così  avrebbe continuato a dire, per giorni  e giorni il ginecologo dell’ospedale di Soverato, alla trepidante mammina in attesa della sua prima figlia che, ansiosa, chiedeva spiegazioni al medico del ritardo.  Quanti sogni. Quante speranze riposte dai futuri genitori su quella nuova vita che stava per arrivare a  coronare il loro amore. Ma il dramma  esplode  improvviso e la neonata muore in grembo alla madre.   Dopo 40 settimane di gestazione. Una storia che ha dell’incredibile.  Assurda.  Ancora mala sanità in Calabria? Ad accertarlo saranno gli inquirenti, dopo aver acquisito tutti gli atti sequestrati e sentito i responsabili. 
Il fatto è accaduto all’ospedale di Soverato, ma sicuramente sembra  che  non ci sono responsabilità dei medici interni che si sono subito attivati per salvare la vita della neonata. Protagonista di questa assurda vicenda, una ragazza di Guardavalle  33 anni G. I, sposata da un anno con P.D. che ha perso la bambina che portava in grembo da oltre 40 settimane. La ragazza  era seguita da un ginecologo dell’ospedale di Soverato. Mercoledi si era recata nello studio del professionista per una visita. Lo stesso ginecologo, dopo averla rassicurata che tutto era a posto, e avrebbe  anche  detto che bisognava attendere per il parto naturale. La donna ritornata a casa, durante la notte però,   si è sentita male. Accusava  lievi contrazioni ogni cinque minuti. Perciò l’indomani I familiari l’hanno portata al pronto soccorso dell’ospedale di Soverato, dove il medico di turno ha richiesto  una consulenza ginecologica. Nel reparto la donna è stata  sottoposta ad un tracciato dal quale si  sono evidenziate delle anomalie. 
Il medico del reparto,  vista la gravità della situazione, ha fatto eseguire  una ecografia fetale dalla quale si riscontrava l’avvenuta morte del feto. A questo punto, la giovane madre, disperata e in lacrime, ha chiesto  di essere sottoposta a parto cesareo col quale veniva estratto il feto dal peso di 2.900 kg. che la mamma  ha deciso di chiamare Erica e di far battezzare. Intanto il marito anche lui disperato, ha chiesto l’intervento dei carabinieri della Compagnia di Soverato, e assistito dal suo legale, l’avvocato  Alfredo Arcorace, ha presentato regolare denuncia. I militari dell’Arma  dopo aver sequestrato la cartella clinica, il feto, il cordone ombelicale e la placenta, hanno informato il magistrato, e avviato le indagine. Il feto in attesa di essere sottoposto ad esame autoptico si trova presso la cella frigorifero dell’ospedale di Soverato. La notizia, in pochi minuti è arrivata a Guarda valle tra lo stupore e molta rabbia tra la popolazione, e in particolare tra i familiari che erano a conoscenza  della gioia dei due giovani per la nascita del primo figlio.

SOVERATO (CZ) – Il parto doveva essere naturale. Così avrebbe continuato a dire, per giorni e giorni il ginecologo dell’ospedale di Soverato, alla trepidante mammina in attesa della sua prima figlia che, ansiosa, chiedeva spiegazioni al medico del ritardo. Ma il dramma esplode improvviso e la neonata muore in grembo alla madre. Dopo 40 settimane di gestazione. Una storia che ha dell’incredibile. Ancora mala sanità in Calabria? Ad accertarlo saranno gli inquirenti, dopo aver acquisito tutti gli atti sequestrati e sentito i responsabili. Il fatto è accaduto all’ospedale di Soverato, ma sembra che non ci siano responsabilità dei medici interni che si sono subito attivati per salvare la vita della neonata. Protagonista di questa assurda vicenda, una ragazza di Guardavalle  33 anni G. I, sposata da un anno con P.D. che ha perso la bambina che portava in grembo da oltre 40 settimane. La ragazza era seguita da un ginecologo dell’ospedale di Soverato. Mercoledi si era recata nello studio del professionista per una visita. Lo stesso ginecologo, dopo averla rassicurata che tutto era a posto, avrebbe anche detto che bisognava attendere per il parto naturale. La donna ritornata a casa, durante la notte si è sentita male.L’indomani I familiari l’hanno portata al pronto soccorso dell’ospedale di Soverato, dove il medico di turno ha richiesto  una consulenza ginecologica. All’esito della quale si scopriva che il feto era morto. Effettuato il parto cesareo i genitori hanno comunque dato un nome alla bimba, Erica, che è stata anche battezzata. Intanto il marito anche lui disperato ha presentato denuncia. Ora scatta l’inchiesta.

 

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