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BERNALDA – Si svolgeranno oggi pomeriggio, alle ore 16, nella chiesa dei
Santi Medici a Bernalda, i funerali del piccolo Giancarmine Lombardi,
morto
domenica scorsa in un tragico incidente accaduto a Vicenza. Ieri il carro
funebre è partito per recuperare la salma e riportarla nella sua Bernalda.
Forse le esequie si svolgeranno in contemporanea con quelle del cugino
22enne Pierangelo Statile, che guidava la Ferrari trasformatasi nella loro
bara. Si sta valutando se anche Pierangelo tornerà nella sua Bernalda. I
giudici non hanno disposto alcuna autopsia, e ieri pomeriggio hanno
liberato la salma, ritenendo fin troppo chiare le cause della morte.
Intanto, il Corriere di Vicenza ha pubblicato un ritratto di Statile, tra
il libro di “sonetti” e la passione per le macchine. Nei versi usava un
linguaggio antico. L’incisione del cd di musica e la sua Fiat 500 Abarth.
Sul piccolo Giancarmine, sono state sentite le sue insegnanti a Bernalda.
«Era venuto in classe poco prima di partire. -racconta la sua insegnante
di inglese- Ci aveva detto: “Voglio stare l’ultimo giorno in vostra
compagnia”». Una frase che la dice lunga sulla sensibilità di questo
11enne
dal cuore d’oro, diventata profetica alla luce di quanto accaduto. Il
ragazzino, con i nonni, era arrivato nel Vicentino per la festa di
battesimo del figlio di Sabrina Statile. I genitori di Giancarmine, che
erano rimasti a Bernalda, sono partiti subito per Vicenza. Giancarmine era
il primo di tre figli. Aveva un fratello di 8 anni, Enrico, e una
sorellina
di 4, Agnese. Il padre Pietro è un imprenditore edile, mentre la madre,
Tonia, gestisce un negozio di articoli da regalo. L’11enne frequentava la
prima media ed era uno scout. «Siamo sconcertati e addolorati per
l’accaduto», osserva Marta Montanaro del gruppo Agesci locale, sentita dal
Corriere di Vicenza. I suoi compagni di classe gli dedicheranno un lavoro
di gruppo.
Una bella persona, propro come lo zio Pierangelo che scriveva: «Amo
profondamente la poesia, perché attraverso essa riesco ad esprimere gli
stati d’animo ed i sentimenti che mi appartengono, infatti per me “la
poesia è l’urlo dell’anima”». E chissà se ha urlato in quel momento
l’anima
di Pierangelo, quando ha sentito la Ferrari 355 Gts scappargli dalle mani
sulla strada di Sant’Agostino prima di schiantarsi contro la casa.
«Perché ad appena 20 anni sembra quasi uscito dalla figura dell’artista
del secolo scorso, Pierangelo Statile: da un parte l’amore per la poesia,
la natura , il “rapporto armonioso tra l’uomo e il Creato”, come scrive
lui
e dall’altra la passione per la velocità, la voglia di correre e i motori.
-commenta il giornalista del Corriere Alessandro Mogno- Non l’ha tradito
la
poesia, ma forse la condizione umana, che ti porta a dimenticare la
prudenza quando guidi un’auto da 380 cavalli. E adesso ci sono due
famiglie
che riescono a farsi una ragione di quello che è successo. Parla per tutti
lo zio del ragazzo, Carlo Dal Monte: “Siamo tutti sconvolti, nessuno se la
sente ora di ricordare Pierangelo. Com’era? Scriveva, faceva musica.
Pensare che siamo passati da una festa a questo… così è ancora peggio,
non riusciamo neanche a pensarci”».
Antonio Corrado

BERNALDA – Si svolgeranno oggi pomeriggio, alle ore 16, nella chiesa dei Santi Medici a Bernalda, i funerali del piccolo Giancarmine Lombardi,morto domenica scorsa in un tragico incidente accaduto a Vicenza. Ieri il carrofunebre è partito per recuperare la salma e riportarla nella sua Bernalda. Forse le esequie si svolgeranno in contemporanea con quelle del cugino22enne Pierangelo Statile, che guidava la Ferrari trasformatasi nella lorobara. Si sta valutando se anche Pierangelo tornerà nella sua Bernalda. Igiudici non hanno disposto alcuna autopsia, e ieri pomeriggio hannoliberato la salma, ritenendo fin troppo chiare le cause della morte.Intanto, il Corriere di Vicenza ha pubblicato un ritratto di Statile, trail libro di “sonetti” e la passione per le macchine. Nei versi usava unlinguaggio antico. L’incisione del cd di musica e la sua Fiat 500 Abarth.Sul piccolo Giancarmine, sono state sentite le sue insegnanti a Bernalda.«Era venuto in classe poco prima di partire. -racconta la sua insegnantedi inglese- Ci aveva detto: “Voglio stare l’ultimo giorno in vostra compagnia“». Una frase che la dice lunga sulla sensibilità di questo11ennedal cuore d’oro, diventata profetica alla luce di quanto accaduto. Ilragazzino, con i nonni, era arrivato nel Vicentino per la festa dibattesimo del figlio di Sabrina Statile. I genitori di Giancarmine, cheerano rimasti a Bernalda, sono partiti subito per Vicenza. Giancarmine erail primo di tre figli. Aveva un fratello di 8 anni, Enrico, e unasorellinadi 4, Agnese. Il padre Pietro è un imprenditore edile, mentre la madre,Tonia, gestisce un negozio di articoli da regalo. L’11enne frequentava laprima media ed era uno scout. «Siamo sconcertati e addolorati perl’accaduto», osserva Marta Montanaro del gruppo Agesci locale, sentita dalCorriere di Vicenza. I suoi compagni di classe gli dedicheranno un lavorodi gruppo.Una bella persona, propro come lo zio Pierangelo che scriveva: «Amoprofondamente la poesia, perché attraverso essa riesco ad esprimere glistati d’animo ed i sentimenti che mi appartengono, infatti per me “lapoesia è l’urlo dell’anima”». E chissà se ha urlato in quel momentol’animadi Pierangelo, quando ha sentito la Ferrari 355 Gts scappargli dalle manisulla strada di Sant’Agostino prima di schiantarsi contro la casa.«Perché ad appena 20 anni sembra quasi uscito dalla figura dell’artistadel secolo scorso, Pierangelo Statile: da un parte l’amore per la poesia,la natura , il “rapporto armonioso tra l’uomo e il Creato”, come scriveluie dall’altra la passione per la velocità, la voglia di correre e i motori.-commenta il giornalista del Corriere Alessandro Mogno- Non l’ha traditolapoesia, ma forse la condizione umana, che ti porta a dimenticare laprudenza quando guidi un’auto da 380 cavalli. E adesso ci sono duefamiglieche riescono a farsi una ragione di quello che è successo. Parla per tuttilo zio del ragazzo, Carlo Dal Monte: “Siamo tutti sconvolti, nessuno se lasente ora di ricordare Pierangelo. Com’era? Scriveva, faceva musica.Pensare che siamo passati da una festa a questo… così è ancora peggio,non riusciamo neanche a pensarci”».Antonio Corrado

 

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