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CATANZARO – E’ praticamente crollato del tutto l’impianto accusatorio in base al quale la Procura della Repubblica di Catanzaro aveva chiesto il rinvio a giudizio di ventuno persone dopo un’inchiesta su una presunta associazione a delinquere finalizzata a commettere una serie di casi di peculato, falso ed abuso d’ufficio, in modo da appropriarsi illecitamente, in maniera reiterata e costante nel tempo – o comunque dal 1999 al 2004 – delle risorse economiche del Comune di Pentone (Catanzaro), procedendo alla falsificazione della documentazione amministrativo-contabile per occultare le prove, avvantaggiando imprese amiche nell’affidamento di lavori ed appalti. Infatti, il giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, Gabriella Reijllo, ha prosciolto completamente venti persone, rinviandone a giudizio una sola, Michele Tarantino, quale responsabile del Settore tecnico manutentivo, già responsabile del Settore edilizia urbanistica e di altre aree tecniche del Comune di Pentone, sospettato di essere fra quelli che hanno promosso, costituito, diretto ed organizzato l’associazione a delinquere, che comunque è stato prosciolto da varie contestazioni e sarà processato solo per peculato. Sono stati ampiamente scagionati, invece, Alfio Riccelli, già sindaco pro tempore del Comune di Pentone e responsabile del servizio finanziario dell’Ente, che secondo gli inquirenti avrebbe avuto «il compito di alterare la documentazione dell’Ente e impegnare illecitamente le somme destinate al finanziamento delle forniture e dei lavori appaltati alle imprese amiche»; Luigi Paonessa, in qualità di responsabile dell’Area tecnica dello stesso Comune, che avrebbe «proceduto alla liquidazione di fatture presentate dalle imprese amiche per forniture e lavori mai eseguiti»; gli imprenditori Luigi Critelli, Adriana Tarantino, Antonio Pullano, il primo amministratore e gli altri due titolari di ditte che avrebbero emesso e presentato al Comune di Pentone fatture false per forniture e lavori i realtà mai eseguiti, Gioacchino Miriello, in qualità di responsabile dell’Area tecnica manutentiva del Comune di Pentone; Eugenio Tallerico, responsabile dell’Area tecnica e del servizio finanziario dello stesso Ente; Fabio Iannelli, dipendente comunale; Alfonso Carbone, Francesco Grandinetti e Francesco Paonessa, direttori dei lavori incaricati dal Comune di Pentone; Marianna Lepera, Nicola Parrotta, Nicola Critelli, Giuseppina De Luca, Luigi Scalise, Rosa Zoleo, Luigi Spanò e Ieso Pugliese, titolari o legali rappresentanti di diverse imprese. Secondo la tesi del sostituto procuratore Paolo Petrolo, gli indagati avevano a vario titolo partecipato alla commissione di illeciti consistiti nella fornitura di materiali per lavori e nell’affidamento e nella successiva liquidazione di opere pubbliche a Pentone che in realtà non sarebbero mai stati eseguiti. Ma l’impianto accusatorio è stato confutato dalle difese che hanno ottenuto il proscioglimento di quasi tutti gli indagati (tra gli avvocati impegnati Carlo Petitto, Aldo Casalinuovo, Giuseppe Costabile ed Enzo Ioppoli)

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