CORIGLIANO – Nuovi scenari si aprono attorno alla morte di Fabiana Luzzi, 15 anni, barbaramente uccisa in contrada Chiubbica dopo avere ricevuto 20 coltellate e cosparsa di liquido infiammabile, causa della morte (così come si apprende dalle indiscrezioni emerse dopo l’esame autoptico). Prende corpo l’ipotesi della presenza di un/a complice che durante l’esecuzione materiale dell’omicidio avrebbe svolto un ruolo, non meglio precisato. Una pista questa che gli inquirenti non escludono.
D’altronde il caso, complesso, lo richiede. Si tratta di un’indagine articolata, di difficile ricostruzione. Si lavora a 360 gradi circa la necessità di rinvenire riscontri tali da chiudere in maniera solida il quadro probatorio. Mancano all’appello ancora il coltello e la maglietta che indossava l’omicida (con tracce di sangue). I carabinieri stanno setacciando la zona dell’ex mattatoio, ma ancora nulla è stato rinvenuto.
Sospetti giungono dal narrato di Davide, il 17enne che si è autoaccusato dell’efferato delitto. Qualcosa manca, sfugge agli investigatori. Ed è per questo che vogliono chiudere il cerchio attraverso riscontri che abbiano un supporto scientifico. L’obiettivo è capire cosa sia accaduto dalle 13.30 alle 16 nell’area rurale dell’ex mattatoio. Davide si confessa ai carabinieri e dice di essere stato da solo ad agire. Fabiana è stata accoltellata, colpita ripetutamente, dopo – secondo la tesi di Davide – essere stato aggredito dalla vittima verbalmente e fisicamente per questioni di futile gelosia.
L’omicida va via, per poi tornare con una tanica di benzina. C’è da chiedersi: Davide torna nella consapevolezza che Fabiana non fosse morta oppure era convinto del decesso e avrebbe voluto occultare il cadavere dandogli definitivamente fuoco? Una differenza di non poco conto. Pensare di lasciare in vita una persona da poco accoltellata nei pressi di un’area rurale poco distante da un segmento di strada trafficato (Chiubbica) pone dei dubbi circa la condotta di Davide.
Se questo dovesse essere, si inserirebbe un altro dubbio, ossia, che Davide sia andato via lasciando sul posto un/a complice successivamente intervenuto/a a sorvegliare i movimenti di Fabiana. Si tenta di ricomporre un puzzle di difficile soluzione. Nei pressi dell’ex mattatoio vi sono ville, caseggiati, ma vi è anche l’autoparco comunale e la sede della polizia municipale.
Un tratto di strada dunque, molto trafficato. Qualcuno, anche solo di passaggio, avrebbe potuto notare movimenti sospetti, o magari Davide indossare la maglia con tracce di sangue. I quesiti senza risposta si moltiplicano di giorno in giorno.
CORIGLIANO (CS) – Nuovi scenari si aprono attorno alla morte di Fabiana Luzzi, 16 anni, barbaramente uccisa in contrada Chiubbica dopo avere ricevuto 20 coltellate e cosparsa di liquido infiammabile, causa della morte (così come si apprende dalle indiscrezioni emerse dopo l’esame autoptico). Prende corpo l’ipotesi della presenza di un complice o una complice che durante l’esecuzione materiale dell’omicidio avrebbe svolto un ruolo, non meglio precisato. Una pista questa che gli inquirenti non escludono.
Si tratta di un’indagine articolata, di difficile ricostruzione. E mancano all’appello ancora il coltello e la maglietta che indossava l’omicida (con tracce di sangue). I carabinieri stanno setacciando la zona dell’ex mattatoio, ma ancora nulla è stato rinvenuto. Sospetti giungono dal narrato di Davide, il 17enne che si è autoaccusato dell’efferato delitto. Qualcosa manca, sfugge agli investigatori.
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