1 minuto per la lettura
CORIGLIANO (CS) – Mentre a Corigliano una folla commossa ha salutato il feretro di Fabiana Luzzi (LEGGI L’ARTICOLO), la ragazza uccisa dal suo fidanzato, in carcere, Davide «non è nè calmo nè freddo e lucido». Secondo i suoi avvocati, il ragazzo che ha ucciso e bruciato Fabiana Luzzi «sta realizzando quanto successo, mostra un disagio che deve essere approfondito nei prossimi giorni dagli specialisti». Stamattina il giovane è comparso dinanzi al presidente del tribunale dei minori di Catanzaro, Luciano Trovato, e al pm Rita Tartaglia. Al fianco dei suoi avvocati di fiducia Giovanni Zagarese e Antonio Pucci ha chiesto di potere continuare gli studi che sinora aveva portato avanti con profitto, raggiungendo la quarta classe dell’istituto per geometri di Corigliano. I suoi difensori hanno depositato della documentazione per dimostrare l’ottimo curriculum di studi del diciassettenne, che ad agosto avrebbe compiuto 18 anni.
La decisione del giudice, comunque, è stata che Davide deve restare in carcere. I legali hanno insistito sulla normalità del suo comportamento sino a venerdì mattina quando è andato a prendere Fabiana a scuola per un chiarimento dopo la litigata del giorno prima. Ma il diciassettenne presunto assassino rimane recluso e controllato a vista nel centro di accoglienza per minori di Catanzaro. L’accusa nei suoi confronti resta omicidio volontario aggravato. Non è stato ancora trovato il coltello con cui avrebbe colpito Fabiana al torace e alle spalle, mai però in maniera mortale tanto che la ragazza forse era ancora viva quando le è stato dato fuoco.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA