Nella serata di sabato, una folla di alcune centinaia di persone si era radunata davanti la sede della Compagnia dei carabinieri di Corigliano Calabro, dopo che in città si era diffusa la voce del ritrovamento della sedicenne Fabiana Luzzi scomparsa venerdì pomeriggio dopo l’uscita da scuola. Inizialmente sono stati i compagni di scuola ed amici della ragazzina a presentarsi, soprattutto per avere notizie, poi la folla è cresciuta e, quando sono cominciate a circolare le prime voci sul fatto che la sedicenne era stata uccisa, sono state sentite grida di imprecazione e ci sono stati momenti di tensione.
La situazione, comunque, è rimasta sostanzialmente tranquilla. Tra l’altro, il fidanzatino della ragazza, fermato e sottoposto ad un lungo interrogatorio, è stato sentito in una caserma dei carabinieri diversa da quella che ospita la Compagnia. Col passare delle ore, la gente ha poi cominciato ad allontanarsi. La famiglia della vittima è stata definita “di persone per bene” da quanti erano presenti nello spiazzo della caserma. C’è soprattutto rabbia, ma anche incredulità tra la gente di Corigliano che si è svegliata domenica mattina anche con l’incombenza delle elezioni comunali, fissate dopo un lungo periodo di commissariamento per infiltrazioni mafiose. Un appuntamento che doveva coinvolgere l’intera popolazione, che invece è stata travolta da una notizia a cui molti, a partire dagli amici della giovane vittima, molti dei quali in lacrime, che dicono di non riuscire a credere.
In gruppo era un ragazzo silenzioso, ma con Fabiana usava spesso alzare le mani. anche questo è il ritratto del diciassettenne fermato dai carabinieri per l’omicidio della fidanzata fatto dagli amici di lei. Sono stati in molti, stamani, a fare visita ai genitori della ragazza e più d’uno, con gli occhi arrossati, ha raccontato che lui aveva un rapporto morboso nei confronti della giovane, arrivando spesso a picchiarla.