4 minuti per la lettura
POTENZA – La Regione Basilicata ha ottenuto il via libera dal Ministero dell’Economia e Finanze sull’eliminazione dell’ aggiuntivo ticket della specialistica introdotto dal Governo nazionale nel 2011. A darne l’annuncio è l’assessore alla Salute, Attilio Martorano, a margine di un incontro avuto presso lo stesso Ministero a Roma dove, d’intesa col presidente Vito De Filippo, ha insistito per un più sostanziale alleggerimento della contribuzione a carico dei cittadini. E il risultato ottenuto ieri (che sarà ora sottoposto alla quarta commissione consiliare per il varo definitivo) va in questo senso, azzerando questo ticket per le tutte fasce di reddito.
«Ci eravamo comunque preparati ad ipotesi diverse di rimodulazione che salvaguardassero almeno le fasce più deboli – ha spiegato Martorano – ma non abbiamo rinunciato a puntare in alto e i conti in ordine portati al Ministero hanno consentito di ottenere ciò che non sembrava affatto scontato. E per questo devo dare atto del buon lavoro fatto dal sindacato, che con in un serio lavoro di affiancamento e non di contrapposizione alla Regione».
La Basilicata, così, è forse l’unica regione d’Italia ad aver eliminato il ticket aggiuntivo sulle prestazioni specialistiche per la totalità dei propri cittadini e tanto è stato reso possibile dal Ministero (che era chiamato a dare il via libera all’operazione) anche in considerazione dello straordinario risultato economico conseguito dall’intero sistema sanitario lucano nel 2012. La Regione, infatti, nonostante i ripetuti tagli ai trasferimenti dello Stato (che solo nel 2012 sono stati di 9 milioni di euro per la Basilicata) nel corso dell’ultimo anno ha abbattuto il disavanzo in modo sostanziale con un recupero di efficienze stimato nel preconsuntivo in non meno di 33 milioni di euro e che potrebbe addirittura rivelarsi ben più consistente alla chiusura finale dei conti.
La Regione, in virtù anche degli ulteriori interventi di razionalizzazione messi in campo senza incidere sulla qualità delle prestazioni (ad esempio agendo sugli acquisti associati) è riuscita a far quadrare i conti sottoposti al Ministero anche se l’eliminazione del ticket aggiuntivo sulla specialistica significa privarsi dei circa 4 milioni di euro che avrebbe dovuto incassare. E, sempre nel confronto col Ministero la Regione è riuscita anche a difendere la quota di esenzioni per patologia (inizialmente giudicata eccessiva dagli uffici ministeriali) per il ticket sui farmaci, in relazione al quale è stata anche decisa l’introduzione di una forma progressiva di contribuzione, con un euro a ricetta per quanti hanno un reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro incrementato a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516 euro per ogni figlio a carico che diventa di due euro per quanti hanno redditi superiori a tali soglie.
LA POLEMICA – Ma in una lunga lettera Sanità Futura, ovvero il comparto legato sanità privata, critica, in sostanza, l’impostazione di Martorano. Un’ uscita che l’assessore non ha gradito «Il tanto sbandierato attivismo sociale di alcune associazioni impegnate nel business della Sanità è francamente poco credibile – dice – ancor più quando pur di perseguire i propri interessi arriva al punto di non accorgersi di cadere in evidenti quanto banali contraddizioni, sostenendo in una stessa nota, che il ticket aggiuntivo che la Regione Basilicata, grazie ad uno sforzo congiunto e prolungato sostenuto dalle forze politiche di maggioranza e dalle organizzazioni sindacali, è riuscita ad ottenere, afferma che costava 24 milioni di euro l’anno ai cittadini e, a qualche riga di distanza, che non fruttava nemmeno 4 milioni di euro alla Regione».
«Nel ribadire il profondo rispetto per l’impresa privata, non esclusa di certo quella della sanità, non credo che essa possa fondare le proprie ragioni sull’alterazione continua e sistematica della verità. Ed è per questo che mi ripropongo di presentare un “libro bianco” su tutte le menzogne e le falsità dette sulla Sanità lucana».
Elenco delle esenzioni per patologia anche per le prescrizioni di farmaceutica
1. Gli assistiti affetti da patologia cronica e invalidante individuate dai decreti del Ministero della Sanità 329/1999 e 296/2001 e i pazienti affetti da malattie rare individuate dal Decreto del Ministero della Sanità 279/2001 per i farmaci correlati alla patologia di esenzione
2. Gli invalidi di guerra titolari di pensione vitalizia
3. Gli invalidi per servizio
4. I grandi invalidi per lavoro
5. Gli invalidi civili con riduzione della capacità lavorativa > 2/3 dal 67% al 100% di invalidità
6. Gli invalidi civili minori di 18 anni con indennità di frequenza (ex art. 1 L. 289/90)
7. I danneggiati da vaccinazione obbligatoria, trasfusioni, somministrazione di emoderivati, limitatamente alle prestazioni necessarie per la cura delle patologie previste dalla legge 210/1992
8. Le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata e familiari
9. I ciechi e i sordomuti;
10. Le esenti per stato di gravidanza
11. Gli ex deportati da campi di sterminio titolari di pensione vitalizia
12. Gli infortunati sul lavoro per il periodo dell’infortunio e per le patologie direttamente connesse purché indicato sulla ricetta
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA