1 minuto per la lettura
VIBO VALENTIA – E’ stato il triangolo della morte del Vibonese, con numerosi delitti della fase finale della vecchia faida, quella avvenuta circa dieci anni fa nelle Preserre vibonesi. Ora, sei persone saranno processate con l’accusa di associazione mafiosa, detenzione illegale di armi (tra cui mitra, fucili e pistole), tentato omicidio e duplice omicidio.
Sono state indivduate nell’ambito dell’operazione antimafia «Luce nei boschi». E per loro il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup distrettuale di Catanzaro, Livio Sabatini, nei confronti di: Giovanni Loielo, 59 anni, Bruno Emanuele, 41 anni, Gaetano Emanuele, 38 anni, Pasquale De Masi, 32 anni, Vincenzo Bartone, 45 anni, Franco Idà, 48 anni, tutti di Gerocarne, in provincia di Vibo.
Il processo si aprirà dinanzi alla Corte d’Assise di Catanzaro il 26 giugno prossimo. I fatti di sangue contestati riguardano le eliminazioni dei fratelli Vincenzo e Giuseppe Loielo – 22 aprile 2002 – ed altri tre tentativi di omicidio ai danni degli stessi Loielo avvenuti il 25 marzo 2002, l’8 aprile 2002 e il 15 aprile 2002.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA