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Nicola Pagliuca: no. Mariano Pici: no. Paolo Castelluccio: no. Franco Mattia: no. Michele Napoli: no. Questo è quello che dovrebbe essere l’orientamento del Popolo della libertà per le prossime elezioni regionali. Cioè nelle liste del Popolo della libertà non dovrebbero trovare posto nessuno dei consiglieri regionali uscenti. Al netto delle posizioni e del coinvolgimento nelle indagini della magistratura sui rimborsi dei consiglieri regionali. L’orientamento che emerge è quello di presentarsi ai lucani con un volto completamente nuovo rispetto al passato. 


Una scelta che “legge” quella che è la realtà: i cittadini sono indignati e sfiduciati soprattutto dopo lo scandalo dei rimborsi. Il rischio altrimenti è quello di lasciare praterie al voto di protesta e ai grillini. Guido Viceconte evidentemente questo lo ha compreso e la linea di un netto rinnovamento potrebbbe essere premiata. Ma soprattutto è anche un modo per mettere in difficoltà gli altri. A partire dall’avversario numero uno e cioè il Partito democratico. Perchè se il Pdl pensa di presentare una squadra tutta rinnovata rispetto alla legislatura regionale che si avvia a conclusione anticipata diversa è la questione in casa Pd. 

Ci sono almeno tre o quattro nomi che non possono essere esclusi dalla prossima competizione: l’attuale assessore Luca Braia, il vicepresidente della giunta, Marcello Pittella, il presidente del Consiglio Vincenzo Santochirico e il consigliere Pasquale Robortella. Difficile che il Partito democratico possa rinunciare (o meglio convincerli) a ricandidarsi. Per gli altri dovrebbe essere oggettivamente più semplice. Ad ogni modo il Pdl dovrebbe aver fatto la propria scelta. 

Insomma il capogruppo pidiellino (e due volte candidato governatore) Nicola Pagliuca la cui posizione nelle indagini sui rimborsi è molto delicata dovrebbe non entrare più nell’assemblea legislativa regionale. Un addio dopo circa tre lustri. Insieme a lui dovrebbero mettersi da parte anche altri tre habituè del Consiglio regionale: il segretario provinciale del Pd e due volte consigliere Mariano Pici, l’ex socialista ed esponente di spicco pidiellino Franco Mattia (due legislature) e il consigliere del Metapontino Paolo Castellucio (alla prima esperienza in Consiglio). Tutti e tre anche se a livelli diversi sono coinvolti nelle indagini della magistratura sui rimborsi. 

Diversa la vicenda di Michele Napoli. Lui è assolutamente estraneo ai fatti contestati dalla magistratura per i rimborsi “taroccati”. E’ alle sua seconda legislatura ma in totale (essendo entrato a metà della scorsa per effetto della surroga di Cosimo Latronico che fu eletto senatore) è da soli 5 anni in Consiglio regionale. Ma la linea del rinnovamento totale per riguadagnare fiducia nell’elettorato e nell’opinione pubblica potrebbe penalizzarlo in chiave ente Regione. Michele Napoli però da potentino potrebbe giocarsi delle buone carte in vista delle comunali a Potenza previste per l’anno prossimo. Napoli potrebbe ambire a essere il candidato sindaco del centrodestra. Ovviamente per il consigliere regionale Leonardo Giordano che è subentrato da un paio di mesi in Consiglio a Romeo Sarra, prematuramente scomparso, non dovrebbero esserci “paletti” alla ricandidatura. Per il resto ovviamente “scalpitano” i possibili nuovi candidati. 

La rosa è ampia ed è sicuramente presto per sbilanciarsi in ipotetiche liste. Ma qualche nome è abbastanza “scontato”. Ci sono le due donne sindaco che furono candidate alle scorse politiche: Rossella Quinto di Acerenza e Valeria Russillo di Picerno. Quest’ultima in particolare fu omaggiata di tanti complimenti pubblici da parte di Angelino Alfano durante la visita del segretario nazionale pidiellino appunto a Picerno. In buona posizione anche il capogruppo in Consiglio provinciale di Potenza Aurelio Pace. Ci sono poi i giovani tra cui Nicola Riviello e altri. 

Anche Camillo Naborre può giocarsi le proprie possibilità. Ad ogni modo c’è anche da prevedere una forte diminuizione dei consiglieri eletti. Nel 2010 il Pdl elesse 8 esponenti di cui 2 hanno (Gianni Rosa e Mario Venezia) hanno già cambiato casacca per Fratelli d’Italia. Ma anche riconfermare i sei rimanenti sembra una sfida improba. Perchè con la “cura dimagrante” imposta dall’ex premier Mario Monti alle assemblee regionali, in Basilicata nella prossima legislatura verranno eletti “solo” 20 consiglieri a fronte degli attuali 30. E con il Movimento 5 stelle che sicuramente dirà la sua anche alle regionali è presumibile immaginare che il Pdl non elegga più di quattro o cinque (sei sarebbero un miracolo) consiglieri. 

E quindi anche senza il rinnovamento che pensano i quadri del Pdl comunque non ci sarebbe posto per molte riconferme. Discorso diverso per Fratelli d’Italia che pur essendo una forza naturalmente alleata al Pd presenterà delle liste autonome e nel nuovo partito, al netto di Rosa a Potenza e Venezia a Matera, i giovani con le carte in regola per giocarsi la propria partira sono tanti: da Ramunno a Cosentino, da Galella a Viscillo.
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