Titolo ad una sola riga
Catenaccio light per primo piano da non modificare e pieno da SX a DX
Prova catenaccio in corsivo prova e riprova con catenaccio in corsivo etc etc etc
di MARIATERESA LABANCA
POTENZA – La Regione Basilicata broadcasting company, la più grande realtà lucana nel settore della comunicazione, con un’offerta diversificata che va dai comunicati stampa, al portale istituzionale fino a giornali e tv fai da te, si espande ancora con nuovi servizi di informazione. Il piano editoriale relativo al 2013 ancora non c’è, ma la Giunta ha proceduto lo stesso ad approvare il nuovo bando per l’affidamento della produzione del notiziario radiofonico: una sorta di servizio affidato in appalto che, quest’anno, oltre a curare le classiche informazioni istituzionali dell’ente, si arricchisce di un’edizione speciale – quella delle 15 – da dedicare agli interessanti contenuti del Programma operativo Val d’Agri. Evidentemente i lucani chiedono di esserne informati quotidianamente. O forse, più che rispondere a una domanda d’informazione, l’edizione dedicata al Po Val d’Agri serve a garantire la copertura di una parte della spesa: 90 mila dei 230 mila euro complessivi impegnati dalla Regione arrivano proprio da lì, dalle royalties del petrolio che, come sempre, fanno da bancomat destinato a finanziare qualsiasi genere di attività.E quelle relative alla realizzazione del radiogiornale devono risultare molto impegnative visto che il bando della Regione pone il vincolo dell’assunzione di nove giornalisti, garantendo continuità lavorativa a chi in passato ha già fatto la radio ma anche altre attività comunicative per lo stesso ente. Tre in più rispetto a quelli che curavano il radiogiornale dell’anno precedente. Una struttura organizzativa evidentemente molto complessa visto che per soli nove giornalisti ci saranno ben due coordinatori di redazione e anche un vice. Il piano editoriale della regione del 2012 prevedeva invece solo sei unità, di cui due part time che, invece, ora non ci sono più. Segno che l’attività di comunicazione si è fatta più complessa, tanto da rendere necessario il ricorso a un maggior numero di giornalisti.
Sì perché anche se forse solo in pochi se ne sono accorti – così come si evince dalla delibera dello scorso aprile approvata dal presidente De Filippo e dagli assessori Pittella, Mastrosimone e Viti – il notiziario radiofonico ha avuto un successo tale da rendere necessario un arricchimento dell’offerta con edizioni dedicate a tematiche specifiche come quelle del Po Val d’Agri. Anche se in realtà sembra più un modo per attingere ad altre risorse.
Il bando che porta la firma del capo ufficio stampa della Giunta regionale, dirigente e responsabile del procedimento, Giovanni Rivelli, è destinato agli operatori del settore che negli ultimi tre anni abbiano svolto servizi di caratteristiche analoghe. Fino a ora ad aggiudicarsi la gara pubblica è stato sempre il Consorzio di radio guidato dall’editore di Sant’Arcangelo Filippo D’Agostino.
Il bando precisa che anche in caso di una sola offerta, purché valida e ritenuta congrua, si procederà comunque all’assegnazione del servizio.
Per l’anno in corso, quindi, aumentano le attività, aumenta il personale e soprattutto aumentano i costi: i 180.000 mila euro previsti dal Piano editoriale del 2012 passano a 230.000: 50 mila in più. Ma ben 110 in più rispetto al 2011 quando il costo per il radio giornale era di “soli” 74.000 euro. Alla faccia della spending review e della rimborspoli che ha investito tutto il Palazzo. Del resto, che in fatto di comunicazione la Regione Basilicata non badi a spese, è un fatto ormai risaputo: vale ben 880.000 euro il piano editoriale del 2012; mentre per l’anno in corso non è possibile avere cifre di riferimento visto che il nuovo piano non è stato ancora approvato. Non c’è solo il radio giornale tra le attività di comunicazione della Regione: per diffondere le notizie istituzionali l’ente spende altri 160 mila euro per il Quotidiano on line. Altri 200.000, invece, servono a far funzionare l’ufficio stampa. Oltre alle tante altre attività che comportano altrettante spese.
Il grosso delle quali per pagare l’esercito dei giornalisti arruolati dal Palazzo per diffondere la buona novella della massima istituzione regionale.
m.labanca@luedi.it
POTENZA – La Regione Basilicata broadcasting company, la più grande realtà lucana nel settore della comunicazione, con un’offerta diversificata che va dai comunicati stampa, al portale istituzionale fino a giornali e tv fai da te, si espande ancora con nuovi servizi di informazione. Il piano editoriale relativo al 2013 ancora non c’è, ma la Giunta ha proceduto lo stesso ad approvare il nuovo bando per l’affidamento della produzione del notiziario radiofonico: una sorta di servizio affidato in appalto che, quest’anno, oltre a curare le classiche informazioni istituzionali dell’ente, si arricchisce di un’edizione speciale – quella delle 15 – da dedicare agli interessanti contenuti del Programma operativo Val d’Agri.
Evidentemente i lucani chiedono di esserne informati quotidianamente. O forse, più che rispondere a una domanda d’informazione, l’edizione dedicata al Po Val d’Agri serve a garantire la copertura di una parte della spesa: 90 mila dei 230 mila euro complessivi impegnati dalla Regione arrivano proprio da lì, dalle royalties del petrolio che, come sempre, fanno da bancomat destinato a finanziare qualsiasi genere di attività.E quelle relative alla realizzazione del radiogiornale devono risultare molto impegnative visto che il bando della Regione pone il vincolo dell’assunzione di nove giornalisti, garantendo continuità lavorativa a chi in passato ha già fatto la radio ma anche altre attività comunicative per lo stesso ente. Tre in più rispetto a quelli che curavano il radiogiornale dell’anno precedente. Una struttura organizzativa evidentemente molto complessa visto che per soli nove giornalisti ci saranno ben due coordinatori di redazione e anche un vice. Il piano editoriale della regione del 2012 prevedeva invece solo sei unità, di cui due part time che, invece, ora non ci sono più. Segno che l’attività di comunicazione si è fatta più complessa, tanto da rendere necessario il ricorso a un maggior numero di giornalisti.
Sì perché anche se forse solo in pochi se ne sono accorti – così come si evince dalla delibera dello scorso aprile approvata dal presidente De Filippo e dagli assessori Pittella, Mastrosimone e Viti – il notiziario radiofonico ha avuto un successo tale da rendere necessario un arricchimento dell’offerta con edizioni dedicate a tematiche specifiche come quelle del Po Val d’Agri. Anche se in realtà sembra più un modo per attingere ad altre risorse.Il bando che porta la firma del capo ufficio stampa della Giunta regionale, dirigente e responsabile del procedimento, Giovanni Rivelli, è destinato agli operatori del settore che negli ultimi tre anni abbiano svolto servizi di caratteristiche analoghe. Fino a ora ad aggiudicarsi la gara pubblica è stato sempre il Consorzio di radio guidato dall’editore di Sant’Arcangelo Filippo D’Agostino.Il bando precisa che anche in caso di una sola offerta, purché valida e ritenuta congrua, si procederà comunque all’assegnazione del servizio.
Per l’anno in corso, quindi, aumentano le attività, aumenta il personale e soprattutto aumentano i costi: i 180.000 mila euro previsti dal Piano editoriale del 2012 passano a 230.000: 50 mila in più. Ma ben 110 in più rispetto al 2011 quando il costo per il radio giornale era di “soli” 74.000 euro. Alla faccia della spending review e della rimborspoli che ha investito tutto il Palazzo. Del resto, che in fatto di comunicazione la Regione Basilicata non badi a spese, è un fatto ormai risaputo: vale ben 880.000 euro il piano editoriale del 2012; mentre per l’anno in corso non è possibile avere cifre di riferimento visto che il nuovo piano non è stato ancora approvato. Non c’è solo il radio giornale tra le attività di comunicazione della Regione: per diffondere le notizie istituzionali l’ente spende altri 160 mila euro per il Quotidiano on line. Altri 200.000, invece, servono a far funzionare l’ufficio stampa. Oltre alle tante altre attività che comportano altrettante spese. Il grosso delle quali per pagare l’esercito dei giornalisti arruolati dal Palazzo per diffondere la buona novella della massima istituzione regionale.