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ZAGARISE – Il borgo presilano non deve essere brutalizzato da impianti mirati a deturparne le perle naturalistiche. Questa la sintesi del duro attacco che l’amministrazione comunale, guidata da Pietro Raimondo, sferra all’indirizzo di Terna, rea, a suo dire, di voler agire sul territorio comunale con la volontà di determinare la morte civile dell’intera comunità zagaritana. I fatti contestati dall’amministrazione al primo operatore di reti di trasmissione per l’energia elettrica d’Europa risalgono allo scorso mese di aprile, quando su “Repubblica” è apparso un avviso con il quale si comunicava l’imminenza dei lavori di rifacimento dell’elettrodotto 150 KV “Calusia- Catanzaro”. Tra i nove comuni del Catanzarese interessati ai lavori, proprio Zagarise sul cui territorio sarebbe previsto il taglio di un gran numero di arbusti per realizzare un corridoio che conduce all’impianto. Il sindaco Raimondo, senza mezzi termini e con la veemenza tipica di chi vuole difendere un territorio dalle grandi ricchezze e potenzialità, accusa la società di aver agito con protervia e supponenza. A sostegno di questa sua convinzione, una circostanziata missiva, fatta recapitare contestualmente all’azienda Terna ed ai quattro dipartimenti dei ministeri interessati dal progetto, nella quale, con dovizia di particolari, il sindaco elenca una serie di inadempienze e mancanze gravi, anche di carattere procedurale delle quali la società si sarebbe macchiata nella stipula del procedimento. Nel lungo elenco del sindaco, l’errore macroscopico in cui sarebbero incorsi i dirigenti Terna che avrebbero collocato, a torto, Zagarise in un’area geograficamente distante dal Parco nazionale della Sila, la superficialità e l’approssimazione con le quali sarebbero stati stilati gli elenchi delle aree protette, dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione speciale. «Si è ignorato poi – chiarisce – l’attraversamento tra uliveti secolari che hanno portato in questi anni il comune di Zagarise ad ottenere la denominazione di “città dell’olio”. Un elemento grazie al quale godiamo di un’economia viva e vitale che sorregge una fitta rete di frantoi e coltivazioni». Realizzare l’impianto pensato da Terna, implicherebbe, a detta degli amministratori, uno stravolgimento per un territorio dalle molteplici peculiarità.
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