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COSENZA – L’accusa aveva chiesto quattro ergastoli e sette condanne per un totale di 72 anni di carcere. Il gup del tribunale di Catanzaro, Gabriella Reillo, dinanzi alla quale si è tenuto il processo con la formula del rito abbreviato, ha proceduto invece con nove condanne, per un totale di 85 anni di carcere, e due assoluzioni. Disattese, dunque, le richieste della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, in questo processo rappresentata dal pubblico ministero Pierpaolo Bruni. Tra le condanne spicca quella di Ettore Lanzino, presunto boss di Cosenza, ora al regime del 41 bis ad Ascoli, che era stato arrestato a novembre dopo quattro anni di latitanza. Per lui solo cinque anni di reclusione e con la sola accusa di associazione, finalizzata alle estorsioni. Il pm aveva chiesto l’ergastolo, ritenendolo soprattutto mandante, nella sua qualità di capo indiscusso del clan che porta il suo nome, di tre omicidi di mafia. Una sentenza che sa di assoluzione, considerata l’alta caratura dell’imputato.
Queste le decisioni assunte dal giudice: Ettore Lanzino condannato a 5 anni di carcere; Walter Gianluca Marsico a 16 anni; Mario Gatto a 30 anni; Biagio Barberio assolto; Francesco Patitucci a 6 anni; Michele Di Puppo a 6 anni; Giovanni Di Puppo a 3 anni; Pilerio Giordano a 7 anni; Roberto Porcaro assolto; Salvatore Ariello a 6 anni; Angelo Colosso a 6 anni.
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