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LUIGI Preiti ha agito da solo. Non sembrano esserci dubbi per i pm di Roma che hanno chiesto la convalida dell’arresto dell’uomo di Rosarno che domenica mattina ha sparato a due carabinieri in servizio davanti a Palazzo Chigi mentre all’interno si stava svolgendo la cerimonia per il giuramento del nuovo governo. Non sono infatti emersi elementi tali da far ritenere che l’uomo avesse complici o che abbia agito su commissione.
Per il procuratore aggiunto della Procura di Roma Pierfilippo Laviani ed il sostituto Antonella Nespola – secondo quanto dicono nella richiesta di convalida del fermo – si è trattato di un’iniziativa isolata di Preiti che però mirava ad uccidere come dimostrebbe il fatto che «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso» – si legge nel capo di imputazione – ha esploso «sette colpi di arma da fuoco a distanza ravvicinata ad altezza d’uomo, attingendo al collo il brigadiere Giuseppe Giangrande e alla gamba l’appuntato Francesco Negri, mentre tentava di sottrarsi al fuoco dietro un riparo, e al giubbotto operativo di tela il vicebrigadiere Marco Delio Murrighile che lo stava affrontando», compiendo «atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionarne la morte, non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla sua volontà».
. La richiesta di convalida è all’esame del gip Bernadette Nicotra. Secondo fonti giudiziarie l’interrogatorio di garanzia, che anticipa la decisione sulla convalida, potrebbe tenersi entro domani. Per domattina alle 10, nel carcere di Rebibbia, è fissato anche l’interrogatorio di garanzia di Preiti, che è accusato del tentato omicidio di tre carabinieri, porto e detenzione di arma clandestina e ricettazione. Il tutto con le aggravanti della premeditazione e dell’aver agito contro pubblici ufficiali in servizio di ordine pubblico.
Nessuna novità, intanto sulle condizioni del più grave tra i carabinieri feriti. Giuseppe Giangrande è ancora in prognosi riservata e dagli esami risultano danni midollari ai quattro arti. «Sono fiera ed orgogliosa di lui – ha detto ieri commuovendosi sua figlia Martina – mio padre che ha dedicato tutta la sua vita al rispetto delle istituzioni, le istituzioni che ieri con orgoglio stava vigilando». E sulla possibilità di perdonare Preiti per il suo gesto ha aggiunto: «Tra i due chi ha perso sono stata io – dice netta – quindi non so, non penso. Ora non mi interessa. Ora penso a mio padre e a me perchè siamo due».
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