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COSENZA – Sei persone sono state arrestate dai carabinieri di Corigliano Calabro (CS) nell’ambito di un’operazione eseguita per frenare l’escalation di violenze che si è registrata sul territorio negli ultimi tempi. Gli arresti sono frutto di due distinte ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesse dal gip di Rossano per lesioni gravi in concorso, nell’ambito dell’operazione denominata «Street Fight». Quattro degli arrestati, Primo Francesco Arturi, 24 anni, di Corigliano, già noto alle forze dell’ordine; Eugenio Gencarelli, 21, nato a Cariati ma residente a Corigliano, già noto alle forze dell’ordine; Leo David, 22, nato in Germania ma residente a Corigliano, incensurato; Francesco Bomparola, 21, di Corigliano, già noto alle forze dell’ordine; sono considerati i responsabili dell’aggressione selvaggia, provocata da futili motivi, consumata a gennaio ai danni d’un 21enne coriglianese ai quali sono stati provocate lesioni permanenti al viso Maurizio Pacino Godino, 34 anni, di Corigliano, già noto alle forze dell’ordine; e Cosimo Di Novi, 32, di Corigliano, pure già noto alle forze dell’ordine, sono accusati di avere aggredito e picchiato selvaggiamente, anche con un bastone, sempre a gennaio e per futili motivi, un operaio trentanovenne di Corigliano procurandogli lesioni permanenti alla spalla sinistra. In questo reato sarebbe stata coinvolta anche una terza persona, di nazionalità marocchina, senza fissa dimora, che sinora è riuscita a sfuggire alla cattura ma è intensamente ricercata dalle forze dell’ordine. Durante la conferenza stampa che ha illustrato i dettagli dell’operazione, i carabinieri della compagnia di Corigliano e del comando provinciale hanno chiarito che i sei arresti rientrano in un iter più largo legato alla recrudescenza degli episodi di violenza, rapine e aggressioni varie, che sinora ha portato a oltre trenta arresti in flagranza di reato a Corigliano solo nei primi mesi del 2013. Infine, tra le contestazioni figura anche l’intimidazione subita da un carabiniere al quale è stata bruciata l’auto. Lo ha detto in conferenza stampa il capitano Pietro Paolo Rubbo, comandante della Compagnia dell’arma della cittadina del cosentino. «Negli ultimi quattro mesi – ha detto Rubbo – abbiamo eseguito misure cautelari nei confronti di più di 30 persone». Ai carabinieri resta da eseguire una settima ordinanza cautelare a carico di una persona finora irreperibile.

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