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ROMA – Uno uomo, di origini calabresi, ma da una ventina d’anni residente in Piemonte ad Alessandria anche se recentemente era tornato in Calabria, è l’autore della sparatoria avvenuta questa mattina in piazza Colonna davanti Palazzo Chigi. L’uomo vestito di tutto punto in giacca e cravatta è entrato in piazza Colonna armato di una pistola e si è recato vicino all’ingresso di Palazzo Chigi dove ha poi sparato colpendo i due carabinieri. Il calabrese, 49enne, si chiama Luigi Preiti ed è stato immediatamente arrestato, successivamente nel corso del primo interrogatorio ha confessato tutto al pm chiarendo che il suo obiettivo era colpire qualche politico. Nel dettaglio il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, che insieme al sostituto Antonella Nespola coordina l’indagine ha chiarito che Preito «ha confessato tutto – ha detto Laviani al termine dell’interrogatorio – ed ha ammesso di aver sparato. La sua intenzione era quella di sparare ai politici», ha inoltre confermato che «aveva dei problemi economici» riferendo che «si era separato dalla moglie ed aveva perso il lavoro». La Procura di Roma ha già chiesto la convalida del fermo per l’uomo. Il pubblico ministero, Antonella Nespola, ha indagato Preiti per i reati di tentato omicidio e porto e detenzione di arma, l’uomo avrebbe solo un vecchio precedente per falso e sicuramente non è considerato soggetto legato alla criminalità organizzata. L’uomo prima di sparare si è rivolto ai carabinieri dicendo «sparatemi, sparatemi». Numerosi i colpi esplosi, almeno sei, probabilmente con una calibro 22. L’uomo è stato immediatamente immobilizzato a terra dai militari ed è rimasto leggermente ferito durante la colluttazione tanto da dover indossare, dopo il ricovero in ospedale, un collare medico. Lo sparatore è stato portato all’ospedale San Giovanni dove è piantonato in osservazione con l’accusa di duplice tentato omicidio. Davanti alla sede del Governo nella quale è previsto il passaggio di consegne tra i due Esecutivi ha effettuato tutti i rilievi la scientifica. Per quanto riguarda i due carabinieri feriti sembrerebbe che non siano in pericolo di vita. Si tratta di un brigadiere, quello in condizioni più critiche, ferito al collo, e di un appuntato, colpito alle gambe entrambi sono stati trasportati al Policlinico Umberto I.

Luigi Preiti, spiega il fratello Arcangelo, è tornato a vivere a Rosarno con i genitori circa due anni fa. Dopo essersi trasferito in Piemonte negli anni novanta, si è sposato e la coppia ha avuto un figlio, che ora ha dieci anni. Due anni e mezzo fa Preiti si è separato dalla moglie ed ha scelto di tornare a vivere con i genitori; la moglie ed il figlio sono rimasti in Piemonte e vivono a Predosa (Alessandria). Preiti, che è un muratore, aveva deciso di tornare in Calabria oltre che in seguito alla separazione dalla moglie, anche a causa della perdita del lavoro, conseguenza della crisi che ha colpito l’edilizia. A Rosarno l’uomo aveva trovato solo occupazione saltuaria e faceva anche dei lavori «in proprio». Da parte sua il sindaco, Elisabetta Tripodi ha voluto rimarcare che «da quello che mi è stato riferito Luigi Preiti non aveva mai dato segni di disagio» e comunque «non mi risulta sia mai stato segnalato ai servizi sociali del Comune». Sempre il fratello Arcangelo ha aggiunto a Tgcom24: «Non so cosa gli sia successo, chiediamo scusa alla cittadinanza e alle famiglie dei carabinieri. I miei genitori quando li ho chiamati – aggiunge l’uomo – non sapevano ancora nulla, sono rimasti sconvolti e non sanno come spiegarsi una cosa del genere. Siamo sconvolti tutti non sappiamo perchè è successo, si era separato dalla moglie 3 anni fa e lavorava e viveva qui in Piemonte, poi ha perso anche il lavoro e viveva con i miei giù in Calabria – aggiunge – Non so come si sia procurato la pistola. Spero stia bene – dice ancora il fratello – soprattutto per i miei genitori che sono anziani. Siamo dispiaciuti per i carabinieri e chiediamo scusa ai parenti – prosegue Arcangelo Preiti – L’ho visto l’ultima volta ad agosto dell’anno scorso, quando sono andato in ferie, non ho notato nulla di strano in lui».

In conferenza stampa Angelino Alfano ha chiarito che «L’attentatore ha detto che voleva suicidarsi, ma non l’ha fatto perchè aveva sparato tutti i colpi».

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