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MILANO – Esce dal carcere Ambrogio Crespi, arrestato lo scorso 10 ottobre nell’ambito dell’inchiesta che ha portato in carcere l’allora assessore regionale Domenico Zambetti accusato di aver comprato voti alla ‘ndrangheta. Lo ha deciso il gip Alessandro Santangelo. Nei giorni scorsi, il 22 aprile, dopo oltre sei mesi di carcere e sempre su decisione del gip Santangelo, era tornato libero Domenico Zambetti. La decisione del gip di Milano Santangelo è giunta questa mattina, con parere favorevole della Procura. Crespi è già uscito dal carcere di Opera. Era detenuto da circa 200 giorni. Secondo quanto si è appreso, Crespi confidava nell’istanza. Per lui l’ipotesi accusatoria è concorso esterno in associazione mafiosa. «Non si può parlare di rischio di fuga» visto che Ambrogio Crespi ha dato «dimostrazione di volersi difendere nel processo», «può escludersi il rischio di reiterazione di condotte criminose analoghe a quelle in contestazione, non risultando comunque un abituale ed organico collegamento dell’imputato con ambienti della criminalità organizzata». È quanto si legge in uno dei passaggi dell’atto in cui si richiama il parere favorevole del pm con cui il gip di Milano Alessandro Santangelo, ha accolto l’istanza dei difensori di Ambrogio Crespi, che dopo 200 giorni torna in libertà. Ritenendo «condivisibili» le argomentazioni poste dal pm, che escludono, tra l’altro, in sostanza il rischio di inquinamento probatorio, il gip, ha disposto l’immediata liberazione. «Questo è il primo passaggio per una piena riabilitazione di Ambrogio Crespi – hanno affermato l’avvocato Marcello Elia e Barbara Belloni – Eravamo certi della scarcerazione del nostro assistito anche alla luce del parere positivo espresso dalla Procura. Siamo sicuri che anche il processo affermerà definitivamente l’innocenza di Ambrogio Crespi».
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