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POTENZA – Il titolare del ristorante potentino “Fuori Le Mura” ha detto agli inquirenti di non averla mai vista nel suo locale. E lo stesso autista dell’assessore conferma di non averla mai accompagnata lì. Eppure, Rosa Mastrosimone sui fatti in questione ha tutt’altra versione. L’avvocato materano, Giacomo Bracciale, che ne cura la difesa insieme a Emilio Nicola Buccico, spiega: «La mia assistita ha fornito una descrizione dettagliata del ristorante, degli spazi, e degli oggetti che in esso si trovano: è impossibile pensare che non sia mai stata lì». Il legale, in merito al dettaglio dell’inchiesta, non dice molto di più. Non sulle spese per attività tutt’altro che istituzionali , come quelle di pane e grissini, né sulle fatture che le attribuivano la presenza in due o più posti contemporaneamente. «Aspettiamo di leggere tutti gli atti prima di esprimere valutazioni. Resta confermata la fiducia nel lavoro della magistratura. Ma siamo altrettanto sicuri di riuscire a dimostrare il comportamento pienamente legittimo dell’assistita». L’assessore all’Agricoltura che si trova agli arresti domiciliari, mercoledì pomeriggio ha rassegnato le sue dimissioni. «E’ molto colpita e soprattutto stupita – continua l’avvocato Bracciale – Tutta questa vicenda era completamente inaspettata». Per il legale c’è da considerare che l’inchiesta della Procura di Potenza arriva in un momento molto particolare, di delegittimazione della politica intesta come casta. Si professa estraneo ai fatti che gli vengono contestati, per bocca del suo avvocato Gerardo Di Ciommo, il consigliere regionale del Pdl, Nicola Pagliuca, anche lui ai domiciliari, che ieri ha rassegnato le dimissioni da capogruppo. La decisione – spiega il difensore – «scaturiscono dalla volontà del mio assistito di non creare intralcio al perseguimento della normale attività del gruppo stesso, favorendo il chiarimento della vicenda che lo vede tristemente coinvolto». Ma per l’ex sindaco di Melfi i rimborsi devono essere un vero e proprio chiodo fisso. Tanto che nello stringato comunicato, subito dopo la notizia delle dimissioni, il consigliere si prende la briga di far sapere che rinuncerà a qualsiasi forma di rimborso eventualmente ancora previsto dalla normativa in vigore. Una precisazione forse inopportuna. Ancora, verrebbe da dire. Come se quelli che fino a ora sono circolati liberamente nelle tasche dei consiglieri non fossero già abbastanza. Proprio lui, accusato di aver taroccato fatture anche per soli pochi euro, di aver rendicontato chilometraggi inesistenti, spendendo a spandendo per sè e per gli altri. Pagliuca tramite il suo avvocato si dice convinto di riuscire a dimostrare «l’assoluta buona fede» con cui in questi anni ha svolto il proprio mandato. E nel tardo pomeriggio è arrivata invece la notizia che riguarda Vincenzo Viti: dopo essersi dimesso da assessore, lascia pure la carica di consigliere regionale. «Una scelta – spiega l’avvocato Nicola Buccico – assunta per difendersi in piena libertà e per rispettare la massima istituzione regionale». E che nella pratica potrebbe comportare il venir meno dell’esigenza cautelare dei domiciliari.
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