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REGGIO CALABRIA – E’ stato rintracciato e catturato a Medellin (Colombia) il latitante Domenico Trimboli, alias Pasquale, nato a Buenos Aires e inserito nell’elenco dei ricercati più pericolosi della ‘ndrangheta calabrese. Trimboli, classe 1954, è latitante dal 2009 e indicato quale referente dei cartelli colombiani per il traffico di ingenti quantitativi di droga dal Sudamerica all’Europa. Non appena estradato in Italia dovrà scontare in via definitiva 12 anni di reclusione, 3 anni di libertà vigilata e pagare 40.000 euro di multa per un cumulo di pene relative a delitti in materia di droga commessi in Italia e all’estero. 

Trimboli è stato catturato grazie ad articolate attività investigative, condotte in Italia e Oltreoceano, dalle Squadre Mobili di Reggio Calabria e Alessandria e dal Ros carabinieri, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e degli Uffici Centrali del Ros. Ulteriori dettagli saranno forniti in conferenza stampa alle 11 in Questura a Reggio Calabria.

Trimboli era latitante dal 2009, quando venne colpito da una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria per traffico di stupefacenti e figurava nell’elenco nazionale, stilato dal Ministero dell’Interno, dei ricercati più pericolosi della ‘ndrangheta calabrese.  «Il successo odierno – evidenziano gli inquirenti – è il frutto di un eccezionale lavoro di squadra degli investigatori appartenenti a diversi Uffici della Polizia di Stato (centrali e delle Squadre Mobili di Reggio Calabria ed Alessandria) e della sapiente opera di coordinamento puntualmente svolta dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nelle persone del Procuratore Capo Cafiero De Raho e dei magistrati titolari delle indagini Nicola Gratteri e Paolo Sirleo, rispettivamente Procuratore Aggiunto e Sostituto Procuratore della Repubblica. Nelle fasi precedenti alla cattura, secondo alcune acquisizioni investigative, si era acclarato che il latitante vivesse, da qualche tempo, in una località della Colombia, dove si ritiene potesse vantare della libertà di movimento necessaria ad organizzare esportazioni di ingenti quantitativi di cocaina verso i mercati clandestini italiani ed europei. Pertanto, sono stati attivati tutti i flussi informativi dal Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza verso la Colombia, attraverso il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato (S.C.O.) che ha provveduto ad interessare il collaterale Servizio Centrale per la Cooperazione Internazionale di Polizia (S.C.I.P.), incardinato nella Direzione Centrale della Polizia Criminale di Roma. A seguito di ciò, gli agenti della Polizia nazionale colombiana e dell’Interpol, appositamente allertati, hanno organizzato specifici e prolungati servizi di pedinamento ed osservazione tramite i quali, nella tarda serata del 24 aprile scorso (ora locale colombiana), si è riusciti alla localizzazione ed alla cattura del calabrese. 

Il latitante si era sottratto all’arresto dal 10 febbraio 2009, quando venne coinvolto nell’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria per il delitto di traffico di sostanze stupefacenti, nell’ambito dell’operazione di Polizia Giudiziaria“Chiosco grigio”, condotta dal G.O.A. della Guardia di finanza di Catanzaro, nel corso della quale sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria 35 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei delitti di traffico di stupefacenti. L’operazione “Chiosco grigio”, che prende il nome del luogo, sito ad Alessandria, in cui, abitualmente, alcuni degli indagati si davano appuntamento per discutere dei loro affari illeciti, consentiva di fare piena luce sulle attività illecite di una organizzazione legata ad alcune cosche della Locride; il gruppo era ritenuto capace di avere anche dei contatti con esponenti di spicco del traffico internazionale di droga dal Sud America al Medio Oriente.
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