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ALTRO che Tsunami tour, l’inchiesta che ha portato all’arresto degli assessori regionali Vincenzo Viti e Rosa Mastrosimone e del capogruppo del Pdl alla Regione Nicola Pagliuca e all’obbligo di dimora per altri otto consiglieri regionali si è abbattuta sui social network con la forza di un ciclone. Su Twitter e su Facebook da ieri mattina non si parla d’altro. Ma il clima, più che di sorpresa, è di liberazione, seppur con un giorno d’anticipo rispetto alla canonica data del 25 aprile. “Finalmente una bella notizia” è uno dei commenti più ricorrenti. 

C’è poi chi, travolto dall’impeto anti-casta, invita alla “rivolta”: «Se fossimo un popolo maturo, un popolo con un minimo di dignità, un popolo con un minimo di orgoglio, dovremmo essere tutti e dico tutti in Regione e chiedere a gran voce le “immediate” ed irreversibili dimissioni di Vito de Filippo e la sua ciurma». E c’è chi come il radicale Bolognetti chiama in causa l’ex presidente del Consiglio regionale Folino: «Domanda: in attesa di saperne e capirne di più è lecito chiedersi perchè chi aveva il dovere di prevenire e cioè di controllare non lo ha fatto? Se non si fosse capito parlo di Folino. Aggiungo che se mi/ci avessero ascoltato già nel 2007 a questo punto non ci saremmo arrivati. Parlo della proposta di anagrafe pubblica delle attività degli eletti e dei nominati approvata solo nel 2010 e rimasta inapplicata per oltre due anni e in parte ancora oggi». Commenti sarcastici non risparmiano neanche gli esponenti del centrodestra coinvolti nello scandalo. Giacomo scrive su Fb: «Ma Mario Venezia non era colui che si autoproclamava al di sopra di ogni peccato?!». In molti invocano un rinnovamento della classe dirigente regionale. «A quando tutto il consiglio della regione Basilicata?», scrive Massimo. «Un po’ di pulizia anche in Basilicata – gli fa eco Mirko – a casa mandiamoli tutti a casa. tanto sono tutti corrotti».

 «Attenzione, attenzione! – annuncia Fabio- Forse è iniziata la fine della favola dei responsabili che hanno dilaniato questa terra. Non mancano i post dal tono giustizialista. Laconico Giulio: «Gli elettori sbagliano a votarli e la giustizia, certe volte, cerca di essere uguale per tutti». Emblematico il “cinguettio” di Luca: «Complimenti vivissimi, truffare e rubare in una delle Regioni più povere d’Italia! #alcuni di loro fanno schifo solamente a vederli in faccia!». Indignaziona anche nelle parole di Mariateresa: «E’ una vergogna! La gente non sa piu come arrivare a fine mese e questi poveri disgraziati rubano ancora, sono sempre piu convinta del fatto che non c’è cosa più sporca della politica». Vivo il dibattito anche tra le diverse anime del Pd. Dagli iscritti più giovani si invoca, come fa Mara: «Il rinnovamento deve passare attraverso atti di coraggio e sono del parere che chi sbaglia deve pagare. 

E sono pienamente d’accordo che bisogna cambiare ma senza puntare il dito a prescindere!». Più di qualcuno paventa l’ipotesi di elezioni anticipate. Tra i primi Sassiland, ma dello stesso tenore il post del collega Cannella: «In Basilicata, dopo la girandola di arresti e misure cautelari emesse oggi dalla magistratura, il rischio delle elezioni anticipate è quasi una certezza. Se l’anagrafe degli eletti non fosse rimasta lettera morta, ci si poteva salvare». Scatenati, come sempre, i buontemponi. Roberto, ad esempio, non rinuncia a parafrasare un pezzo cult dei Cccp: «Ultime dalla Basilicata: libertè egalitè io rubo a te tu rubi a me/ libertè egalitè io rubo a te tu rubi a me/ viva o re con la famiglia». Tagliente come sempre Grasso che cola che ricicla uno slogan dell’Apt per l’occasione: «Basilicata, bella scoperta!». Meglio di Crozza e Vauro insieme è Michele: «I condomini di Mastrosimone e Viti sono in rivolta: chi se li tiene mo’ questi sempre in casa?». 

Dispiaciuto, invece, l’ex presidente della Provincia di Matera Carmine Nigro che dalla sua Gorgoglione scrive su Fb: «Ho appreso per telefono brutte notizie da Potenza, sono realmente dispiaciuto e le cose vero si apprenderanno strada facendo, anche se, a volte i guai c’è li andiamo a cercare noi, sfidando la buona sorte e la fortuna che ci assiste». Controcorrente, come sempre, il frontman dei Musicamanovella: «Non mi piace quando la magistratura fa la pulizia che dovrebbe fare il popolo. Anche in Basilicata». 

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