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CATANZARO – Perizie “dimenticate” e udienze rinviate all’infinito. Processi ultraventennali e uffici giudiziari intasati da migliaia di fascicoli. Sono gli “ingredienti” di quella giustizia “lumaca”, che, nel solo distretto di Catanzaro, registra oltre 10 mila procedimenti ancora pendenti. Il presidente della Corte d’appello ha lanciato l’allarme. Il sostituto procuratore, Carlo Villani, ha fatto di più. Ha acceso i riflettori e messo “sotto accusa” i Ctu (Consulenti tecnici d’ufficio) che, a suo parere, hanno contribuito a dilatare i tempi dei procedimenti passati sotto la lente di ingrandimento. E, per uno di loro, ha già tirato le somme. Con tanto di richiesta di rinvio a giudizio già spedita alla volta del gup, che ora dovrà fissare la data dell’udienza preliminare al termine della quale decidere se mandare o meno sotto processo un professionista di Sellia Marina, Luigi Opipari, a carico del quale il magistrato ha contestato l’accusa di omissione in atti d’ufficio. Ipotesi di reato legata a ben cinque perizie che il Ctu non avrebbe depositato nei termini previsti, nonostante i diversi solleciti che i giudici di turno si sarebbero visti inutilmente costretti a formulare.
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