11 minuti per la lettura
POTENZA – Da un lato ci sono le “belle” parole del ministro Barca nei confronti della Basilicata. Dall’altro c’è lo studio “Capacity Lab”, redatto dal professore Boschma, che – disegnando una nuova futura strategia di sviluppo della Basilicata – critica il modello applicato finora soprattutto in materia di turismo e di attrattività della regione. Queste le due facce dell’incontro – promosso dall’Autorità di gestione del Programma Operativo Fesr Basilicata – che si è svolto ieri nella saletta piccola del Park Hotel di Potenza dove è stato presentato lo studio “Capacity Lab” realizzato, su commissione dell’ente Regione Basilicata, da un gruppo di tecnici e docenti universitari, coordinati da Ron Boschma (geografo, economista di caratura internazionale e docente all’Università di Utrecht). Lo studio in buona sostanza è frutto di un analisi scientifica completata in circa un anno sviluppata a partire dalle analisi delle caratteristiche produttive, ambientali, economiche e sociali, per arrivare alla proposizione di un metodo d’azione di lungo periodo che basa la strategia su quattro “pilastri”: competitività regionale; ambiente, turismo e agricoltura; energia; cultura e politiche sociali. Si tratta di una sorta di vademecum operativo in grado di essere utilizzato come “stella polare” per le prossime politiche regionali in materia di l’utilizzo di fondi europei. Lo studio voluto direttamente dall’ente regionale in pratica immagina un nuovo approccio per il prossimo ciclo di fondi comunitari 2014 – 2020. Non è la “Bibbia” ovviamente da seguire passo per passo, ma la presenza del ministro Fabrizio Barca a Potenza – che per il “Capacity Lab” e il professor Boschma ha speso parole di grande considerazione e stima – è un elemento a favore delle analisi dello studio che fa “a pezzi” il vecchio metodo di spesa fin qui sostenuto a livello regionale. Da parte sua però, il ministro della Coesione territoriale ha avuto parole di grande “affetto” nei confronti della Basilicata e della sua gestione amministrativa. In particolare Fabrizio Barca, alle domande dei giornalisti locali sulle “critiche” emerse ai cicli di spesa precedenti, ha risposto con piglio sicuro: «Noi siamo uno strano Paese dove si cercano sempre i punti di crisi. La verità è che c’era una sola regione nel Sud d’Italia dove era possibile fare questa operazione. E questa regione si chiama Basilicata. La Basilicata è talmente avanti nella costruzione dei prerequisiti minimi che si può permettere di avere una visione di questo tipo». E ancora ha aggiunto il ministro Barca: «E’ una regione che sul piano della legalità, della serenità e anche sul piano della democrazia sta molto avanti rispetto al Mezzogiorno. E’ una regione dove se usi la parola “cittadinanza” non ti vengono i brividi come in altri molti posti. Per questo la Basilicata ha tutte le condizioni per decollare».Per decollare in futuro, perchè oggi, ha ammesso il ministro «non è ancora decollata». Tornando alle indicazioni dello studio “Capacity Lab”, Fabrizio Barca ha precisato: «Non ci sono ricette magiche. Ma ci sono suggerimenti e la passione intellettuale e civile che c’è all’interno del rapporto redatto da Boshman rappresentano una forza per questa Regione». Il ministro quindi ha chiarito il concetto sulle “luci” lucane e ha continuato ad addolcire la “pillola”: «Lo studio è anche l’auto – provocazione che il presidente della Regione De Filippo -che l’ha commissionato – fa a se stesso: “Se non lo facciamo noi chi?”».E quindi il ministro ha subito aggiunto: «Il punto è che qui l’amministrazione regionale ha un livello tecnico e una qualità sulle procedure e sui requisiti minimi che piacciono a Bruxelles che permettono alla Basilicata di fare il salto. Quel salto che come ci ha detto Boshman si può fare solo attraverso una costruzione di un sistema informatico più stretto che coinvolga i cittadini, attraverso una esplicitazione dei risultati che si voglio ottenere. Attraverso un coinvolgimento dei Comuni e dell’Università in maniera stretta. E attraverso il coraggio di scegliere solo quegli obiettivi dove si pensa di portare a casa il risultato. Resistere quindi alla tentazione di spalmare gli interventi». Il discorso si è quindi spostato sui fondi Ue a disposizione della Basilicata per il 2014 – 2020. E Barca ha assicurato «Il riparto non è stato fatto. Non ho dati precisi, ma posso assicurare che i fondi saranno maggiori di quelli della volta scorsa». A conclusione la domanda diretta del cronista sulle “ombre”. Queste le parole del ministro Barca: «Le ombre sono molto evidenti: La Basilicata non cresce quanto dovrebbe, ha un livello di povertà molto elevato, ha un livello di esclusione sociale significativo. La Basilicata possiede delle attrazioni turistiche e culturali che sono sono straordinarie ma che non riesce a far esplodere e ha un settore agroalimentare di valore che non offre il ritorno che dovrebbe». «Ma questo – ha chiuso Fabrizio Barca – è esattamente l’elenco delle potenzialità che sono contenute nel Piano strategico che io ho sostenuto. Non è che tutto va bene ma in questa regione ci sono le condizioni amministrative di efficienza e trasparenza che la rendono suscettibile di una operazione strategica che in altre regioni sarebbe prematura». Tornando allo studio, il professor Ron Boschma ha individuato 4 priorità: la necessità di un collegamento infrastrutturale con la Campania e la Puglia; creare un distretto turistico “multiattrattivo”, in grado di attirare l’attenzione di diversi aspetti e agganciare attrattori esterni («come la Costiera amalfitana»); diversificare la produzione di energia rinnovabile su diverse fonti, e contemporaneamente un miglior utilizzo delle royalties attraverso politiche di lungo periodo; razionalizzare i trasporti locali.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA