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LE aree terremotate del Pollino si dovranno dividere 105 milioni di euro con Liguria e Toscana, colpite dalle alluvioni del dicembre 2009-gennaio 2010; Veneto per le piogge del novembre 2010; Provincia di Messina per le alluvioni del 2011; Marche ed Emilia Romagna per le eccezionali nevicate verificatesi nel febbraio 2012.
Stamattina, il presidente del Consiglio Mario Monti ha firmato il decreto che ripartisce lo stanziamento di 250 milioni di euro previsto dalla legge di stabilità 2013 tra le regioni colpite dagli eventi alluvionali del novembre 2012, dopo le verifiche svolte dalla Ragioneria Generale dello Stato in base alla proposta della Protezione Civile. Ma è un secondo decreto che riguarda le aree di Calabria e Basilicata colpite dallo sciame sismico e in particolare danneggiate dalla scossa del 26 ottobre scorso, quando si è registrata una magintudo 5 che ha portato alla chiusura temporanea dell’ospedale oltre all’evacuazione di numerose case e chiese della zona. I soldi assegnati verranno erogati nel triennio 2013-2015 e una parte di tutte queste risorse possono essere destinate dai Presidenti delle Regioni alla concessione di contributi per interventi di ricostruzione a privati ed alle imprese.
Sul Pollino serviranno sprattutto alla messa in sicurezza. Ma è chiaro che non potranno bastare, vista anche la quantità di regioni che dovranno dividere la torta. L’altro decreto, quello da 250 milioni relativo alle alluvioni precedenti ha un piano di riparto concordato dalle Regioni interessate ed esaminato dalla Conferenza delle Regioni del 7 febbraio 2013, che prevede (in milioni di euro): 110,9 alla Toscana; 46,4 all’Umbria; 42,5 al Veneto; 11,5 alla Liguria; 10,7 alle Marche; 10,4 al Lazio; 8,8 all’Emilia Romagna; 1 alla Puglia;0,8 a Bolzano.
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