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SACILE (PORDENONE) – Cinque persone, tra cui due calabresi, sono state arrestate dai Carabinieri della Compagnia di Sacile (Pordenone) per l’ipotesi di reato di estorsione e tentata estorsione aggravata. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite ieri, su disposizione del Gip di Pordenone. In manette sono finiti Raimondo Lucchese, 51 anni, di Sacile (Pordenone), Vincenzo Centineo (63), di Ceggia (Venezia), Salvatore Bitonti (36), di Salgareda (Treviso), Alfonso Parise (49), di Mesoraca (Crotone) e Saverio Iemello (43), di San Giovanni in Fiore (Cosenza). L’attività investigativa era iniziata nel dicembre scorso, quando due imprenditori friulani si erano rivolti all’Arma denunciando di essere stati ricattati da alcuni soggetti che dicevano di far parte di organizzazioni mafiose e minacciavano di dare corso a ritorsioni se le vittime non avessero pagato una sorta di «pizzo». L’inchiesta, condotta in un primo momento dalla Dda di Trieste per il metodo mafioso che si era ravvisato nell’estorsione, è successivamente stata trasferita alla Procura della repubblica di Pordenone.
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