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REGGIO CALABRIA – Federico Cafiero de Raho è il nuovo capo della Procura di Reggio Calabria. A nominarlo è stato il plenum del Csm, con 12 voti a favore. Otto preferenze, invece, sono andate all’altro candidato, Francesco Paolo Giordano, mentre 4 consiglieri si sono astenuti.  Erano stati quattro i candidati proposti dalla quinta commissione:  lo stesso procuratore aggiunto di Napoli Federico Cafiero de Raho, gli aggiunti di Reggio Calabria Michele Prestipino e Nicola Gratteri e il capo della Procura di Caltagirone, Francesco Paolo Giordano. Il plenum di palazzo dei Marescialli sceglierà tra questi nomi il successore di Giuseppe Pignatone che, un anno fa, ha lasciato la guida della Procura reggina per svolgere funzioni di procuratore capo a Roma. Tra i candidati, quello che in commissione ha ottenuto il maggior numero di voti (tre preferenze) è Cafiero de Raho: gli altri tre hanno avuto un voto ciascuno, mentre Gratteri aveva annunciato oggi la decisione di ritirare la propria candidatura.  Cafiero de Raho, fino ad oggi procuratore aggiunto a Napoli, andrà così a ricoprire la poltrona lasciata vacante un anno fa da Giuseppe Pignatone, che oggi riveste l’incarico di procuratore capo a Roma. 

In magistratura dal 1977, De Raho ha sempre svolto le funzioni di pubblico ministero, prima a Milano, poi dal 1984 a Napoli. E dal 2006 è procuratore aggiunto nel capoluogo campano. Il ritardo del Csm nella nomina del procuratore di Reggio, assieme ad altri altrettanto consistenti, aveva spinto il mese scorso il capo dello Stato a strigliare i consiglieri, con una dura lettera in cui puntava l’indice sui contrasti tra le correnti della magistratura.

Nella delibera a favore di Cafiero de Raho, presentata in plenum, si ricordano in particolare i «numerosi e complessi procedimenti penali» da lui gestiti «nei confronti di pericolosissime organizzazioni criminali di matrice camorristica». Tra questi, il processo ‘Spartacus’ al clan dei Casalesi, in cui Cafiero ha «svolto una requisitoria che si è snodata per ben 52 udienze». Non solo criminalità, considerato che il neo procuratore reggino non manca anche di lavorare in direzione della politica, considerato che il suo nome, insieme a quello dei suoi pm, compare in calce alla richiesta di giudizio immediato nei confronti di Silvio Berlusconi per corruzione elettorale.

Nell’ambito della stessa riunione del Csm, nulla da fare per Carlo Macrì, procuratore presso il tribunale dei minori di Reggio Calabria, in lizza per il posto vacante di procuratore capo a Busto Arsizio. Il Csm ha nominato Gian Luigi Fontana che ha ottenuto 11 voti, mentre 3 sono quelli ottenuti da Macrì. 
LA DICHIARAZIONE. «Arrivo a Reggio Calabria con grande entusiasmo. Mi hanno chiamato tanti colleghi da Reggio e questo mi onora e mi fa piacere. Il primo ingrediente perchè l’ufficio possa contrastare efficacemente la forma peggiore di criminalità organizzata è l’affiatamento e già queste telefonate mi danno la certezza di questo». È questo il primo commento del nuovo procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho. «Il modello attuato a Napoli – ha aggiunto il magistrato parlando di come intende svolgere il suo compito – è stato quello del lavoro di gruppo in cui tutti i magistrati che hanno collaborato con me lo hanno fatto in modo affiatato. Questa è stata la base fondamentale per ottenere grandi risultati. A Reggio sono già stati ottenuti grandi risultati, quindi spero di immergermi in un modello analogo a quello napoletano in cui tutti lavorano per l’ufficio e quindi ripetere i grandi risultati ottenuti».
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