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REGGIO CALABRIA – Federico Cafiero de Raho è il nuovo capo della Procura di Reggio Calabria. A nominarlo è stato il plenum del Csm, con 12 voti a favore. Otto preferenze, invece, sono andate all’altro candidato, Francesco Paolo Giordano, mentre 4 consiglieri si sono astenuti. Erano stati quattro i candidati proposti dalla quinta commissione: lo stesso procuratore aggiunto di Napoli Federico Cafiero de Raho, gli aggiunti di Reggio Calabria Michele Prestipino e Nicola Gratteri e il capo della Procura di Caltagirone, Francesco Paolo Giordano. Il plenum di palazzo dei Marescialli sceglierà tra questi nomi il successore di Giuseppe Pignatone che, un anno fa, ha lasciato la guida della Procura reggina per svolgere funzioni di procuratore capo a Roma. Tra i candidati, quello che in commissione ha ottenuto il maggior numero di voti (tre preferenze) è Cafiero de Raho: gli altri tre hanno avuto un voto ciascuno, mentre Gratteri aveva annunciato oggi la decisione di ritirare la propria candidatura. Cafiero de Raho, fino ad oggi procuratore aggiunto a Napoli, andrà così a ricoprire la poltrona lasciata vacante un anno fa da Giuseppe Pignatone, che oggi riveste l’incarico di procuratore capo a Roma.
Nella delibera a favore di Cafiero de Raho, presentata in plenum, si ricordano in particolare i «numerosi e complessi procedimenti penali» da lui gestiti «nei confronti di pericolosissime organizzazioni criminali di matrice camorristica». Tra questi, il processo ‘Spartacus’ al clan dei Casalesi, in cui Cafiero ha «svolto una requisitoria che si è snodata per ben 52 udienze». Non solo criminalità, considerato che il neo procuratore reggino non manca anche di lavorare in direzione della politica, considerato che il suo nome, insieme a quello dei suoi pm, compare in calce alla richiesta di giudizio immediato nei confronti di Silvio Berlusconi per corruzione elettorale.
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