Ieri è giunto a Roma con un volo da Londra. Il prossimo 20 marzo sarà in aula per l’Appello Claps
Restivo oggi a Betlemme Per lui un cella singola, isolamento e disposta la massima sorveglianza DANILO Restivo sarà’ trasferito oggi nel carcere di Potenza, dopo una notte passata a Rebibbia. Per lui una cella singola, isolamento e massima sorveglianza. Restivo è giunto ieri a Roma con un volo proveniente da Londra. Le operazioni di sbarco sono avvenute nella massima riservatezza, al riparo da sguardi indiscreti. Scortato da agenti dell’Interpol, l’uomo è sceso per ultimo dall’aereo della compagnia Alitalia proveniente da Londra ed è stato preso in consegna direttamente a bordo dagli agenti della Questura di Potenza e della Dia, che lo hanno arrestato in quanto destinatario di un provvedimento restrittivo emesso dal gip di Salerno. Una volta espletate le formalità di rito, Restivo, in buone condizioni fisiche, è stato trasferito su un mezzo blindato della Polizia penitenziaria con il quale, poco prima delle 17, ha lasciato l’aeroporto uscendo da un varco secondario, per essere trasferito nel carcere di Rebibbia. Oggi il trasferimento in quello di Potenza. Danilo Restivo, condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per l’omicidio della studentessa potentina Elisa Claps, sarà in aula il prossimo 20 marzo all’udienza del processo di appello a Salerno per l’omicidio della studentessa potentina scomparsa il 12 settembre del ’93, il cui corpo è stato ritrovato il 17 marzo del 2010 nel sottotetto di una chiesa di Potenza. La Polizia italiana ha eseguito la consegna temporanea, accompagnando in Italia Restivo dopo l’affidamento da parte delle autorità dell’Inghilterra dove l’uomo è detenuto per scontare una condanna a 40 anni di reclusione per l’omicidio di Heather Barnett. L’esecuzione è avvenuta in tempi più brevi rispetto a quelli inizialmente ipotizzati. Restivo rimarrà in Italia per il periodo del processo di appello, che inizia a Salerno il prossimo 20 marzo, e al termine sarà riportato a Londra. La sua richiesta è stata per mesi sempre la stessa: «Voglio tornare in Italia». E in Italia Danilo Restivo è tornato davvero e il prossimo 20 marzo, nell’aula della Corte di Assise di Appello di Salerno, dirà la «sua» verità sulla morte di Elisa Claps: lui che per quell’omicidio è stato condannato in primo grado, con rito abbreviato, a 30 anni. E dire che nel novembre 2011, in primo grado, Restivo non volle neanche collegarsi in videoconferenza al processo che lo vedeva come unico imputato. Poi, anche in coincidenza con il cambio del suo legale, oggi Alfredo Bargi, la diversa strategia di difesa. E la richiesta di partecipare personalmente al processo. È partita così, mesi fa, la richiesta di consegna temporanea avanzata ai giudici inglesi, visto che Restivo è detenuto in Gran Bretagna per l’omicidio di un’altra donna, la sarta Heather Barnett. Una richiesta accordata: ieri l’arrivo in Italia. Fino all’ultimo, Restivo non ha saputo neanche in quale carcere fosse diretto, vale a dire Rebibbia. Rigide e precise le richieste avanzate dai giudici inglesi, contenute in un impegno scritto delle autorità italiane. Richieste come il carcere di alta sicurezza, nessun contatto se non con il suo difensore. Alle udienze saranno presenti sicuramente la mamma di Elisa, Filomena Iemma Claps, ed i fratelli che potranno di nuovo guardarlo negli occhi e potranno ascoltarlo. Lo hanno già fatto a Winchester dove si è tenuto il processo per l’omicidio di Heather Barnett ma sicuramente farlo in Italia, per il caso di Elisa Claps, avrà un altro forte impatto emozionale. Per questo la famiglia starà stretta intorno alla signora Filomena, combattiva e tenace per il raggiungimento della verità ma fragile per l’età e per il dolore. La famiglia non ha dubbi sulla colpevolezza di Restivo che, invece, la difesa vuole sovvertire. Per l’omicidio Claps, Restivo è stato condannato dal gup di Salerno a 30 anni di reclusione, un giudizio durato appena tre giorni. Tutto era stato definito nei vari incidenti probatori della lunga fase pre-processuale con una montagna di perizie in cui la prova regina è il dna dell’imputato trovato sul maglione intrecciato che la ragazza portava quel maledetto 12 settembre 1993 quando di lei si persero le tracce. Quel giorno dell’omicidio era una domenica a Potenza. Elisa uscì di casa non fece più ritorno. Aveva un appuntamento con Danilo Restivo, ammise l’amica Eliana De Cillis. Si incontrarono in chiesa, ultimo posto in cui Elisa fu vista. Poi più niente per tantissimi anni. La ragazza, cercata a lungo, era rimasta sempre lì, nel sottotetto della chiesa dove le fu inflitta la fine prematura. Fu uccisa con 13 coltellate e morì dissanguata. Fu colpita alle spalle e l’assassino, secondo la ricostruzione accusatoria, agì in questo modo a seguito di un rifiuto ad avances sessuali. Lo dimostrano alcuni segni sul corpo e sui vestiti. Cercò di difendersi ma fu sopraffatta. Poi furono tagliate di netto alcune ciocche di capelli. Restivo è al centro del caso Claps fin dal giorno della scomparsa della ragazza. Lui ha sempre ammesso di aver incontrato quel giorno Elisa, ma si è sempre detto estraneo alla scomparsa. Solo successivamente al ritrovamento del cadavere, scoperto dopo 17 anni nel sottotetto della chiesa della Trinità, ha preso impulso il processo per omicidio a carico di Restivo concluso davanti al gup di Salerno con la condanna dell’imputato a 30 anni di reclusione. Dopo la sentenza di primo grado, Restivo ha cambiato difensore e ha fatto sapere di voler rendere dichiarazioni nel processo d’appello. xzxz«xz«fjdkslfjdskljfgdksl hjvkdgjkds
DANILO Restivo sarà’ trasferito oggi nel carcere di Potenza, dopo una notte passata a Rebibbia. Per lui una cella singola, isolamento e massima sorveglianza. Restivo è giunto ieri a Roma con un volo proveniente da Londra. Le operazioni di sbarco sono avvenute nella massima riservatezza, al riparo da sguardi indiscreti. Scortato da agenti dell’Interpol, l’uomo è sceso per ultimo dall’aereo della compagnia Alitalia proveniente da Londra ed è stato preso in consegna direttamente a bordo dagli agenti della Questura di Potenza e della Dia, che lo hanno arrestato in quanto destinatario di un provvedimento restrittivo emesso dal gip di Salerno. Una volta espletate le formalità di rito, Restivo, in buone condizioni fisiche, è stato trasferito su un mezzo blindato della Polizia penitenziaria con il quale, poco prima delle 17, ha lasciato l’aeroporto uscendo da un varco secondario, per essere trasferito nel carcere di Rebibbia. Oggi il trasferimento in quello di Potenza. Danilo Restivo, condannato in primo grado a 30 anni di reclusione per l’omicidio della studentessa potentina Elisa Claps, sarà in aula il prossimo 20 marzo all’udienza del processo di appello a Salerno per l’omicidio della studentessa potentina scomparsa il 12 settembre del ’93, il cui corpo è stato ritrovato il 17 marzo del 2010 nel sottotetto di una chiesa di Potenza. La Polizia italiana ha eseguito la consegna temporanea, accompagnando in Italia Restivo dopo l’affidamento da parte delle autorità dell’Inghilterra dove l’uomo è detenuto per scontare una condanna a 40 anni di reclusione per l’omicidio di Heather Barnett. L’esecuzione è avvenuta in tempi più brevi rispetto a quelli inizialmente ipotizzati. Restivo rimarrà in Italia per il periodo del processo di appello, che inizia a Salerno il prossimo 20 marzo, e al termine sarà riportato a Londra. La sua richiesta è stata per mesi sempre la stessa: «Voglio tornare in Italia». E in Italia Danilo Restivo è tornato davvero e il prossimo 20 marzo, nell’aula della Corte di Assise di Appello di Salerno, dirà la «sua» verità sulla morte di Elisa Claps: lui che per quell’omicidio è stato condannato in primo grado, con rito abbreviato, a 30 anni. E dire che nel novembre 2011, in primo grado, Restivo non volle neanche collegarsi in videoconferenza al processo che lo vedeva come unico imputato. Poi, anche in coincidenza con il cambio del suo legale, oggi Alfredo Bargi, la diversa strategia di difesa. E la richiesta di partecipare personalmente al processo. È partita così, mesi fa, la richiesta di consegna temporanea avanzata ai giudici inglesi, visto che Restivo è detenuto in Gran Bretagna per l’omicidio di un’altra donna, la sarta Heather Barnett. Una richiesta accordata: ieri l’arrivo in Italia. Fino all’ultimo, Restivo non ha saputo neanche in quale carcere fosse diretto, vale a dire Rebibbia. Rigide e precise le richieste avanzate dai giudici inglesi, contenute in un impegno scritto delle autorità italiane. Richieste come il carcere di alta sicurezza, nessun contatto se non con il suo difensore. Alle udienze saranno presenti sicuramente la mamma di Elisa, Filomena Iemma Claps, ed i fratelli che potranno di nuovo guardarlo negli occhi e potranno ascoltarlo. Lo hanno già fatto a Winchester dove si è tenuto il processo per l’omicidio di Heather Barnett ma sicuramente farlo in Italia, per il caso di Elisa Claps, avrà un altro forte impatto emozionale. Per questo la famiglia starà stretta intorno alla signora Filomena, combattiva e tenace per il raggiungimento della verità ma fragile per l’età e per il dolore. La famiglia non ha dubbi sulla colpevolezza di Restivo che, invece, la difesa vuole sovvertire. Per l’omicidio Claps, Restivo è stato condannato dal gup di Salerno a 30 anni di reclusione, un giudizio durato appena tre giorni. Tutto era stato definito nei vari incidenti probatori della lunga fase pre-processuale con una montagna di perizie in cui la prova regina è il dna dell’imputato trovato sul maglione intrecciato che la ragazza portava quel maledetto 12 settembre 1993 quando di lei si persero le tracce. Quel giorno dell’omicidio era una domenica a Potenza. Elisa uscì di casa non fece più ritorno. Aveva un appuntamento con Danilo Restivo, ammise l’amica Eliana De Cillis. Si incontrarono in chiesa, ultimo posto in cui Elisa fu vista. Poi più niente per tantissimi anni. La ragazza, cercata a lungo, era rimasta sempre lì, nel sottotetto della chiesa dove le fu inflitta la fine prematura. Fu uccisa con 13 coltellate e morì dissanguata. Fu colpita alle spalle e l’assassino, secondo la ricostruzione accusatoria, agì in questo modo a seguito di un rifiuto ad avances sessuali. Lo dimostrano alcuni segni sul corpo e sui vestiti. Cercò di difendersi ma fu sopraffatta. Poi furono tagliate di netto alcune ciocche di capelli. Restivo è al centro del caso Claps fin dal giorno della scomparsa della ragazza. Lui ha sempre ammesso di aver incontrato quel giorno Elisa, ma si è sempre detto estraneo alla scomparsa. Solo successivamente al ritrovamento del cadavere, scoperto dopo 17 anni nel sottotetto della chiesa della Trinità, ha preso impulso il processo per omicidio a carico di Restivo concluso davanti al gup di Salerno con la condanna dell’imputato a 30 anni di reclusione. Dopo la sentenza di primo grado, Restivo ha cambiato difensore e ha fatto sapere di voler rendere dichiarazioni nel processo d’appello.
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