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TORINO – I carabinieri della Compagnia di Susa (Torino) hanno arrestato Vincenzo Femia, 40 anni, ricercato da due anni per detenzione e traffico di droga. Il provvedimento rientra nella maxi-inchiesta Minotauro che aveva portato all’arresto di 149 affiliati alla ‘ndrangheta nel giugno 2011. L’uomo si nascondeva in provincia di Torino. I militari hanno individuato l’uomo di fiducia del latitante che gli portava la spesa e gli movimentava i pizzini con cui comunicava con i familiari. Sono stati i pizzini ai familiari e la spesa, che un suo fidato staffettista gli consegnava ogni giorno, a incastrare Vincenzo Femia. I carabinieri del Comando provinciale di Torino lo hanno arrestato dopo un appostamento di oltre un mese. A far scattare l’operazione dei militari dell’Arma sono state le segnalazioni di alcuni abitanti di Chianocco (Torino), insospettiti dalla presenza di quell’uomo, Gino Agostino di 43 anni, che andava e veniva da una casa apparentemente disabitata. Gli accertamenti nei suoi confronti hanno fatto emergere collegamenti con la criminalità organizzata. Da quel momento, i carabinieri non hanno più tolto gli occhi dal covo del latitante, controllato anche con telecamere. L’arresto, reso noto soltanto oggi, lo scorso 8 marzo, quando sentendosi ormai sicuro, Femia ha deciso di uscire di casa. Nell’abitazione sono state sequestrate due pistole, una Beretta e una Smith&Wesson. Una delle due aveva il colpo in canna.
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