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COSENZA – Una chiesa cattedrale per niente piena è stata il teatro delle celebrazioni religiose che la diocesi di Cosenza ha voluto organizzare per ricordare i tre extracomunitari che sono morti, sabato scorso, nel rogo di una casa abbandonata, nella quale avevano trovato rifugio per la notte. Ieri pomeriggio, nel cimitero di Cosenza, si era già tenuto il rito musulmano. «Davanti ad una tragedia così grave non possiamo guardare le differenze religiose: al centro di tutto c’è sempre l’uomo», ha detto Mons. Salvatore Nunnari, Arcivescovo di Cosenza. 

«C’è un imperativo per noi cristiani, che viene dal Vangelo: è il Vangelo del giudizio finale. Quando verrà quel giorno non vi domanderò quante preghiere avete detto, ma se mi avete incontrato e mi avete accolto», ha detto Nunnari. «Ricordatevi che accanto alle vostre case, sulle vostre strade, camminano delle persone che vivono l’emarginazione anche per la nostra indifferenza. Manca ancora una coscienza collettiva dell’accoglienza», ha concluso il Vescovo. «Sento una profonda tristezza per quanto è accaduto. Un evento davvero tragico. Ma dobbiamo anche pensare che questo possa essere lo stimolo per far impegnare tutti noi di più nell’aiutare le persone che vivono un disagio», ha detto invece il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto. Oggi in città è stato istituito il lutto cittadino.
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