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POTENZA – Un mese prima, a maggio di tre anni fa, era stato assessore regionale alla cultura per una notte, ma all’alba Donato Viggiano si era ritrovato soltanto – si fa sempre per dire – direttore generale del dipartimento ambiente. Poi sua moglie è entrata in società con questo imprenditore di Polla da tempo nell’orbita dell’Eni, più un altro misterioso personaggio, che in passato risulta residente nei paraggi del quartier generale della compagnia del cane a sei zampe. Tempo un anno ancora e poi le cose hanno preso davvero una piega particolare.

LA SOCIETA’

C’è un filo diretto che va da San Donato Milanese ai vertici degli uffici di via Verrastro a Potenza, e lega in un groviglio di interessi controllore e controllato, chi ogni giorno estrae petrolio dai ricchi giacimenti lucani, e chi supervisiona le istruttorie a livello regionale per la realizzazione delle infrastrutture necessarie. La matassa ha un nome e si chiama Med.Ing. srl (Mediterranea Ingegneria), una giovane società di progettazione con sede a Viggiano entrata a tempo di record nel gotha delle ditte più quotate dell’indotto petrolifero locale e non. «Una nuova realtà della Basilicata imprenditoriale». Racconta la scheda di presentazione visibile sul sito. «Nata dalla convinzione che un approccio “locale” alle attività di supporto e fornitura di servizi alle compagnie che operano nell’industria dell’oil & gas sia imprescindibile per centrare gli obiettivi di business on time».

Impossibile affidarsi a una traduzione letterale, ma il concetto è tutt’altro che sfuggente per chi è più navigato del settore. «Noi crediamo infatti – prosegue la scheda online – che solo una profonda conoscenza del territorio e dei meccanismi socioeconomico-politici che ivi sottendono, unita alle migliori competenze e risorse, possa consentire di rispondere in modo efficace e efficiente alle richieste del cliente». E quale mezzo di «conoscenza» migliore di un matrimonio ai vertici del dipartimento ambiente? Specie quando è proprio in quegli uffici che si trovano i fascicoli da cui dipende l’avvenire petrolifero di una regione e dell’Italia intera.

LE QUOTE

Ma che ci sta a fare di preciso Grazia Panetta, la moglie di Viggiano, come socia nella Med.Ing? Oggi un bel niente tant’è che soltanto due mesi fa risulta aver ceduto la sua quota a un nuovo socio: 4mila euro nominali di cui 1.250 versati. Né un euro in più ne un euro in meno di quanto registrato a giugno del 2010 nell’atto di costituzione della società. Sul sito internet la data è anticipata di quattro mesi, quando Viggiano era ancora direttore del centro di ricerche Enea della Trisaia di Rotondella, oltreché docente di energetica applicata della facoltà di ingegneria dell’Unibas. Ma è un dettaglio a confronto di quello che lascia realmente perplessi.

LE AUTORIZZAZIONI

Infatti, nell’arco di poco più di un anno dall’insediamento di Viggiano la compagnia del cane a sei zampe avrebbe incassato due diverse autorizzazioni ambientali dalla Regione: quella integrata – prevista dalle ultime normative – per l’esercizio del centro olii della Val d’Agri così com’è; e quella per il suo «ammodernamento». Mentre la società della signora, pur senza alcuna particolare referenza, avrebbe ricevuto una commessa di altissima specializzazione da un’altra azienda nell’orbita dell’Eni, il gruppo Cosmi della famiglia Resca, che esprime anche un membro nel consiglio di amministrazione guidato da Giuseppe Recchi e da Paolo Scaroni. Oggetto? Proprio la progettazione dei lavori di «ammodernamento» del centro olii della Val d’Agri, nell’ambito di un programma da 270 milioni di investimento complessivi per l’incremento delle estrazioni in Basilicata.

LA COMMESSA

«La Med.Ing. srl – spiega il sito della società nella pagina dedicata alle referenze – nonostante la recente costituzione, può vantare una prima commessa importante, in corso di svolgimento, con il Gruppo Cosmi spa per i lavori relativi ai “rilievi ingegneristici” inerenti le modifiche da apportarsi sulla linea 4 del CO.VA. (Centro olii della Val d’Agri, ndr) per i lavori relativi ai “rilievi ingegneristici” inerenti le modifiche da apportarsi sulla linea 4». Oltre a questo vengono illustrati solo lavoretti sui capannoni di ditte riconducibili al socio di maggioranza che è anche l’amministratore delegato della stessa Med.Ing..

I BILANCI

Per capire meglio di che si sta parlando andrebbe piuttosto osservato il flusso nei bilanci della società. Quelli del 2012 non sono ancora stati depositati ma i due precedenti sono abbastanza chiari. Tra dicembre 2010 e dicembre 2011 l’attivo circolante schizza da 5mila euro a 450mila. Eppure un anno più tardi la quota della moglie di Viggiano non cresce di valore come si potrebbe immaginare: resta uguale. Si potrebbe dire, insomma, che il suo si è rivelato un pessimo investimento, se neanche l’avviamento di una società nuova di zecca, e una prima «importante commessa» già andata in porto, come quella del centro olii, sono riusciti a fruttarle quanto gli interessi dell’ultimo libretto postale. Questo è quanto dicono le carte. Anche se risulta davvero difficile da credere.

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