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CROTONE – La Squadra Mobile di Crotone, a conclusione di indagini, ha individuato gli autori della rapina in danno dell’orefice Luciano Colosimo, traendo in arresto i complici di Antonio Musacchio, già sottoposto a fermo qualche giorno dopo la perpetrazione della rapina. In manette sono finite altre tre persone. Si tratta di Pasquale Maccarrone, 27 anni, di Cotronei, risultato essere un dipendente di Musacchio; in manette anche due cittadini stranieri di nazionalità rumena: Gheorghe Geanca, di 25 anni, e Mihai Ciovica, di 19 anni, ritenuti gli autori materiali del colpo travestiti da finanzieri. Le divise vennero ritrovate, insieme ad alcune armi, alcune settimane dopo il fatto nelle campagne di Papanice. 
Tra i riscontri investigativi che hanno portato all’identificazione dei responsabili, anche una seconda rapina avvenuta il 12 settembre scorso in una gioielleria di San Giovanni in Fiore. Il fotogramma delle telecamere di sicurezza ha permesso di incrociare i dati e risalire agli autori del blitz di Crotone, avvenuto il 16 giugno.
Nel corso della rapina di Crotone, la vittima, 70enne, fu picchiata selvaggiamente dai due banditi che la ridussero in fin di vita; attualmente l’uomo è ancora ricoverato in una struttura sanitaria e le sue condizioni di salute rimangono precarie. A distanza di qualche giorno dal fatto la Polizia arrestò Antonio Musacchio, 34enne di Cotronei, ritenuto l’autista della banda. Un testimone oculare raccontò di aver visto due uomini, con divise da finanziere e delle borse in mano, uscire di corsa dallo stabile in cui si trova la gioielleria ed infilarsi in una Fiat Punto di colore scuro. Di quell’auto il testimone riuscì ad annotare la targa comunicandola poi agli investigatori. La stessa auto è stata poi immortalata dalle telecamere di videosorveglianza disseminate per la città in un orarrio compatibile con la rapina. Musacchio, del resto, pur negando di aver preso parte al colpo, ha ammesso di essere giunto a Crotone proprio con quella auto. La Punto, il giorno dopo la rapina, è stata ritrovata dalla Polizia in un garage di Cotronei che appartiene al giovane arrestato questa mattina. Le intercettazioni telefoniche e ambientali e anche di alcuni colloqui in carcere, dove si trova tuttora ristretto Musacchio, hanno consentito di acclarare il ruolo di Maccarrone nella fase di ideazione ed esecuzione della rapina in qualità di uomo di fiducia di Musacchio che, dal carcere, gli impartiva raccomandazioni.

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