Grande preoccupazione ha destato la comunicazione del Dirigente Avv.
Albino Barresi al Consiglio d’Istituto della Radice-Alighieri di
Catona della sollecitazione del Comune di Reggio Calabria di chiudere
il plesso centrale della scuola primaria di Catona a causa del
protrarsi di condizioni di inagibilità che richiedono da anni
interventi urgenti mai eseguiti di adeguamento strutturale e di
riqualificazione straordinaria. Grande preoccupazione per i disagi
che ciò comporterà inevitabilmente alle famiglie e ai ragazzi che
frequentano le 18 classi del centro, grande preoccupazione per la
paura di perdere per molto tempo una delle scuole storiche del
comprensorio, un riferimento per la formazione di generazioni di
ragazzi che hanno da sempre trovato nella scuola di Catona un motore
importante di cultura, di legalità, di educazione alla cittadinanza.
Una scuola che chiude è un fallimento per tutti coloro che
quotidianamente affrancano i giornali di frasi importanti sul diritto
allo studio, sul ruolo della scuola nei quartieri periferici, sulle
possibilità di riscatto per una terra sempre più spesso martoriata da
negligenze, da disservizi, da miopie politiche evidenti. Ma
soprattutto una scuola che chiude, dalle nostre parti, rappresenta
il rischio che questa mai più riapra, per lungaggini burocratiche,
per inefficienze amministrative, per mille ragioni che cozzano con la
buona gestione della cosa pubblica. Il Consiglio d’Istituto, già
all’inizio del proprio mandato ha preso atto, con l’iniziativa “Il
Consiglio incontra i plessi”, caratterizzata da sopralluoghi,
incontri con i rappresentanti dei genitori, insegnanti e personale
della scuola, delle gravi difficoltà che la Radice-Alighieri sta
attraversando ormai da tempo per incredibili carenze strutturali: il
plesso di Salice chiuso da anni, con gravi disagi derivanti dallo
spostamento della popolazione scolastica al Centro Civico di
Arghillà, adattato alla meno peggio per accogliere classi ed
insegnanti con spazi insufficienti e pessime condizioni di
vivibilità; il distaccamento della Scuola Media con gravi
infiltrazioni di acqua piovana dai lastrici solari, causa nelle
settimane scorse della chiusura di alcune aule e lo spostamento degli
alunni; l’infanzia di Arghillà, già trasferita da Salice ad occupare
parte del plesso che ospita l’asilo comunale, con gravi carenze e
disagi che ne limitano l’esercizio; i plessi di Rosalì, Villa San
Giuseppe e Villa Mesa che a fronte di buoni livelli di dotazione
strutturale rischiano la chiusura per la riduzione della popolazione
scolastica che caratterizza i piccoli abitati a pochi chilometri dal
centro. E poi il plesso centrale, con una popolazione scolastica di
oltre 380 alunni, con gli uffici di segreteria e direzione
dell’Istituto, con due laboratori informatici e uno musicale , che
tra pochi giorni dovrà trovare altra collocazione per le carenze
strutturali, impiantistiche e di servizio che ne richiedono da anni
un intervento urgente. Ciò che rammarica è che una situazione che si
protrae dal 2004, quando il Comune commissionò alcune verifiche
all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che poteva essere
gestita negli anni nella dimensione dell’ordinarietà, oggi finisce
nella dimensione della straordinarietà, dell’urgenza e
dell’immediatezza per l’esigenza legittima, e accettata da questo
Consiglio, dei Commissari Prefettizi di non protrarre ulteriormente
una condizione di inidoneità che va avanti da troppo tempo e che è
stata generata proprio dalla cultura dell’eterna proroga che ha
spesso caratterizzato l’amministrazione pubblica di questa città. Ciò
che tuttavia chiediamo con forza e determinazione però è che la
scuola di Catona non finisca nel limbo dei plessi chiusi e mai
riaperti, che i disagi delle famiglie siano giustificati con la più
celere ed efficace programmazione e apertura dei lavori, che le
famiglie siano sostenute durante il periodo che richiederà la
chiusura della scuola con servizi di trasporto efficienti per la
dislocazione dei ragazzi negli spazi che si stanno individuando per
sostenere il piano di ricollocazione della popolazione scolastica (le
disponibilità esistenti negli altri plessi e soluzioni temporanee
appositamente attrezzate) e che si faccia di tutto affinchè con il
nuovo anno scolastico la scuola possa riprendere regolarmente, con
l’individuazione di un plesso temporaneo, senza l’esigenza che si sta
palesando per questi ultimi mesi di scuola dei turni pomeridiani. Il
Consiglio auspica inoltre che i lavori di adeguamento delle strutture
individuate per ospitare parte della popolazione scolastica (il
Centro civico di Arghillà e la ludoteca prossima al Teatrocatona), e
i traslochi delle attrezzature dal plesso centrale siano celeri ed
efficaci, al fine di far riprendere regolarmente in tempi brevissimi
le lezioni ad oggi compromesse dal clima di tensione e di estremo
smarrimento che si registra nelle famiglie. Come Consiglio chiediamo
siano specificati i tempi di riconsegna del Plesso centrale alla
comunità di Catona, e che questi siano certi, con cronoprogrammi seri
e garantiti. Il Consiglio a tal fine chiederà un incontro urgente con
la triade commissariale per affrontare tutti gli aspetti che questa
vicenda apre inevitabilmente e che devono trovare rapida ed efficace
soluzione.
REGGIO CALABRIA – Grande preoccupazione ha destato la comunicazione del Dirigente Albino Barresi al consiglio d’istituto della Radice-Alighieri di Catona della sollecitazione del Comune di Reggio Calabria di chiudere il plesso centrale della scuola primaria di Catona a causa del protrarsi di condizioni di inagibilità che richiedono da anni interventi urgenti mai eseguiti di adeguamento strutturale e di riqualificazione straordinaria.
Grande preoccupazione, fa rilevare il presidnete del consiglio d’istituto, per i disagi che ciò comporterà inevitabilmente alle famiglie e ai ragazzi che frequentano le 18 classi del centro, grande preoccupazione «per la paura di perdere per molto tempo una delle scuole storiche del comprensorio, un riferimento per la formazione di generazioni diragazzi che hanno da sempre trovato nella scuola di Catona un motore importante di cultura, di legalità, di educazione alla cittadinanza». Il Consiglio d’Istituto, giàall’inizio del proprio mandato ha preso atto, con l’iniziativa “Il Consiglio incontra i plessi”, caratterizzata da sopralluoghi,incontri con i rappresentanti dei genitori, insegnanti e personaledella scuola, delle gravi difficoltà che la Radice-Alighieri sta attraversando ormai da tempo per incredibili carenze strutturali: il plesso di Salice chiuso da anni, con gravi disagi derivanti dallo spostamento della popolazione scolastica al Centro Civico diArghillà, adattato alla meno peggio per accogliere classi ed insegnanti con spazi insufficienti e pessime condizioni divivibilità; il distaccamento della Scuola Media con gravi infiltrazioni di acqua piovana dai lastrici solari, causa nelle settimane scorse della chiusura di alcune aule e lo spostamento degli alunni; l’infanzia di Arghillà, già trasferita da Salice ad occupare parte del plesso che ospita l’asilo comunale, con gravi carenze edisagi che ne limitano l’esercizio; i plessi di Rosalì, Villa San Giuseppe e Villa Mesa che a fronte di buoni livelli di dotazionestrutturale rischiano la chiusura per la riduzione della popolazionescolastica che caratterizza i piccoli abitati a pochi chilometri dalcentro. E poi il plesso centrale, con una popolazione scolastica dioltre 380 alunni, con gli uffici di segreteria e direzionedell’Istituto, con due laboratori informatici e uno musicale, che tra pochi giorni dovrà trovare altra collocazione per le carenze strutturali, impiantistiche e di servizio che ne richiedono da anni un intervento urgente. Da qui la richiesta di interventi in tempi rapidi.