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I tagli decisi a partire dal 2009 stanno portando la Provincia di Potenza verso il «dissesto e quindi la mobilità obbligatoria per le lavoratrici e i lavoratori»: è il grido d’allarme lanciato da Fp-Cgil, Fp-Cisl, Uil-Fpl, Csa e Ugl, in una lettera inviata ai presidenti della Regione e della stessa Provincia.   Secondo i sindacati, i tagli sono valutabili in oltre 23 milioni di euro fino al 2012, mentre altri otto milioni mancheranno nel 2013.   Nel sottolineare i compiti dell’amministrazione provinciale, le cinque organizzazioni sindacali hanno detto che la situazione che si sta creando è «assurda e insostenibile ed è fortemente penalizzante per il nostro territorio, il nostro ente e per la cittadinanza. In tali condizioni di carenze di fondi, mezzi e personale, i dipendenti pagherebbero inoltre lo scotto di non poter adempiere ai propri obblighi e di assumere, comunque per effetto di ciò, responsabilità civili e penali». La Regione e gli enti locali sono stati invitati a «mettere in atto tutte le strategie possibili per scongiurare i disservizi, la mobilità e i conseguenti licenziamenti». Un appello è stato rivolto affinchè si arrivi ad una «mobilitazione generale» della popolazione, per prevalere «sulle scelte inique del Governo».

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